Donati: “L’Italia prenda esempio dalla Germania. Il mio cuore è nerazzurro ma…”

intervista Giulio Donati Italia Under 21Dopo Bianchetti e Caldirola, un altro giovane calciatore uscito dal vivaio nerazzurro ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Eurosport dove ha parlato della sua nuova vita tedesca e delle grandi differenze tra Bundesliga e Serie A, tornando anche a parlare di Inter. Si tratta di Giulio Donati, terzino destro classe 1990 ceduto in estate al Bayer Leverkusen per 3 milioni di euro.

“Ho imparato le parole essenziali per giocare – racconta il ventitreenne di Pietrasanta -, per il resto me la cavo con l’inglese anche se tutti mi hanno accolto benissimo e mi stanno aiutando ad inserirmi. In Germania viene curato tutto, qualsiasi particolare è studiato e migliorato per permettere a chi lavora nel calcio di rendere al massimo. Qui nulla è lasciato al caso, è tutto al top. L’Italia dovrebbe prendere esempio”.

Il salto dalla Serie B con il Grosseto alla Champions con il Bayer è significativo: “Per me è stato importante l’Europeo di quest’estate in cui sono riuscito a mettermi in mostra. Poi è arrivata la chiamata di Rudi Völler (direttore sportivo del Leverkusen, ndr) a cui non ho potuto dire di no. Adesso spetterà a me dimostrare di meritare questo palcoscenico“.

Si passa poi a parlare del passato e quindi dell’Inter, squadra in cui Donati è cresciuto prima di approdare in Bundesliga:Il mio cuore apparteneva all’Inter e avrei rinunciato a tutto pur di tornare a Milano, ma purtroppo le nostre strade si sono divise. Nonostante ciò non ho nulla da recriminare ai dirigenti nerazzurri perché c’è sempre stato un bel rapporto. E comunque mi hanno dato la possibilità di giocare la Champions League e la Bundesliga con il BayerMourinho è un grande motivatore, tratta tutti allo stesso modo. In questa maniera tutti danno sempre tutto, fino alla fine, da Zanetti al più giovane della Primavera come ero io – spiega Giulio – Maicon è fortissimo, ma il mio vero modello è Zanetti, un esempio. Spero di far bene qui al Bayer, poi potrei anche aspirare a un posto in Nazionale e – chissàmagari un giorno potrei anche tornare all’Inter”.

 

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