Nello scorso mese di giugno si è svolto in Israele l’Europeo Under 21 che ha visto tra i principali protagonisti l’Italia di Devis Mangia. Una vetrina importantissima per gli azzurrini che hanno dimostrato tutte le loro grandissime qualità arrendendosi, solo in finale, contro i pari età della Spagna.
In quella giovane Italia è spiccata la grande qualità presente in attacco (con i vari Insigne, Gabbiadini, Immobile e Borini su tutti), ma anche la solidità difensiva data da un pacchetto arretrato composto interamente da giocatori di proprietà dell’Inter.
Bardi in porta, Donati sulla destra con Bianchetti e Caldirola centrali e Biraghi sull’out di sinistra: cinque giovani promesse abili, grazie alle ottime prestazioni sfoderate con la maglia azzurra, ad attirare su di sé l’interesse di molti importanti club italiani e non. Il compito più arduo, a quel punto, è toccato alla dirigenza dell’Inter che, da una parte bisognosa di denaro liquido da reinvestire sul mercato e dall’altra attenta a non voler perdere dei possibili futuri campioni, ha dovuto fare delle importanti scelte sul futuro di questi baby “canterani”.
Giulio Donati e Luca Caldirola sono volati in Germania (il primo al Bayer Leverkusen e il secondo al Werder Brema), entrambi a titolo definitivo per una cifra complessiva vicina ai sei milioni di euro; discorso diverso per Matteo Bianchetti che, dopo i sei mesi trascorsi all’Hellas Verona con cui ha conquistato la promozione in Serie A, è stato riscattato per metà proprio dalla società scaligera; Francesco Bardi, invece, proveniente dallo splendido campionato vissuto a Novara, è stato ceduto in prestito dai nerazzurri al Livorno, la squadra della sua città, così da permettergli un impiego costante al contrario di ciò che sarebbe accaduto se fosse ritornato a Milano con l’inamovibile Handanovic a sbarrargli la strada.
Per tutti, dunque, è avvenuto il grande salto con il passaggio dalla Serie B al massimo campionato (Serie A o Bundesliga) a dimostrazione che l’Europeo vissuto da protagonisti ha dato i frutti sperati. Per tutti tranne che per Cristiano Biraghi, terzino mancino in comproprietà tra Inter e Cittadella, ancora in attesa di una chiamata dalla A.
Sull’eclettico difensore (in grado di giocare sia sull’esterno che come centrale) c’è da tempo il Catania del presidente Pulvirenti, pronto, dopo aver bruciato la concorrenza, ad acquistare la metà in possesso dei veneti e a regalare al proprio allenatore, Rolando Maran, un giovane (classe 1992) di grande prospettiva. La trattativa sembra ben avviata, ma per arrivare alla definitiva fumata bianca entro il 2 settembre (ultimo giorno del mercato estivo) bisognerà attendere che il club siciliano muova alcune pedine in uscita, su tutti Ciro Capuano, terzino sinistro che in caso di partenza lascerebbe il posto libero proprio a Biraghi.
L’Inter, dal canto suo, vedrebbe di buon occhio il trasferimento in rossoazzurro del quasi ventunenne milanese così da poterne osservare la crescita in uno dei campionati più difficili del mondo e poter decidere con tutta calma il futuro del calciatore dopo la sua prima esperienza in Serie A, restando in possesso della metà del cartellino.