Moratti: “Non è stato il mio ultimo CdA. Thohir? L’intento è di lavorare insieme per un’Inter…”

Moratti assemblea sociAl termine del Consiglio di Amministrazione tenutosi oggi pomeriggio, Massimo Moratti ha rilasciato alcune dichiarazioni sul futuro dell’Inter. Ecco le sue parole:

Presidente, sono emerse cose importanti da questo C.d.A.?

“No, il Consiglio era soltanto sul budget dell’anno scorso, su quanto ci fosse di differenza fra quello dello scorso anno e quello di quest’anno. E poi è stata una chiacchierata sull’andamento della squadra, sulla campagna acquisti e il resto, che mi sembra sia di soddisfazione. Niente di più”.

Su Thohir sono attesi sviluppi o incontri nel weekend?

“No, non è l’ultimo Consiglio se volete saperlo, visto che ho letto, che oltre ad essere stata la mia ultima partita, sarebbe stato l’ultimo Consiglio. No”.

Cosa ci può dire in più per far capire a tutti cosa sta succedendo?

“Mi sembra che spiegate già abbastanza voi, attraverso le televisioni o i giornali cose che magari non so neanche io. La gente può capire quello che vuole, in realtà c’è una trattativa in ballo che può finire in qualsiasi modo perchè le trattative nei momenti in cui tocchi gli argomenti principali hanno una loro sensibilità e può succedere di tutto. Anche se c’è, devo ammetterlo, vera stima fra loro e noi e simpatia anche. Questo fa sì che tutto si svolga in maniera simpatica, ma allo stesso tempo ci sono argomenti importanti da chiarire e se non si chiariscono tutto rimane come prima”.

C’è un po’ di stupore perchè il suo nome e quello della sua famiglia sembravano inscindibili rispetto a Milano, oltre che a questa Società. Lei cosa sente?

“Aldilà del fatto che teoricamente nulla è inscindibile, nel caso dell’Inter invece può essere benissimo che io continui, debba continuare in una forma o nell’altra perchè io la vedo più come l’intento fra due persone di fare, progettare e costruire qualcosa di interessante su un qualcosa che c’è già. Ma che comunque possa svilupparsi meglio. La vedo proprio come qualcosa che non esclude una persona o l’altra, ma mette due persone in condizione di entrare in una Società come se io fossi ‘nuovo’ e dovessi entrare in una Società e vedere tutto quello che si può fare per migliorarla ancora di più”.

Marco Tronchetti Provera ha detto che lei ha molto a cuore il bene dei tifosi e che vuole delle garanzie per il loro bene, che tiene molto a garantire la continuità per i tifosi…

“Per me, in tutta questa trattativa, l’unica cosa importante, aldilà dei vantaggi che possa avere io, e non ne vedo tanti, è soprattutto che l’Inter sia protetta e abbia tutte le possibilità di svilupparsi veramente. Questa è la cosa che mi interessa di più, perchè altrimenti non avrei fatto il Presidente per quindici anni, né avrei avuto questa resistenza”.

Ma non essendo Thohir un Presidente tifoso, vorrebbe avere comunque la garanzia che non ci sia un disimpegno?

“A parte il fatto che l’ho appena detto, questo tipo di Società magari ci vedrà insieme, nello stesso tempo devo dire che poi si diventa tifosi di una squadra, quando cominci ad esserne il responsabile, perchè ci tieni che le cose vadano bene, cominci a capire dalla gente e dai tifosi cosa vogliano da te, cominci a sentire tutto il dovere nei confronti della Società. Quindi io credo che Thohir non farà fatica per niente a capire come si sviluppa la passione. E poi naturalmente noi siamo sempre lì”.

Il discorso dei due terzi?

“Tutte le cose che leggo sui giornali, i due terzi, un terzo sono tutte balle, se si può dire, perchè non la stiamo affrontando in quel senso ma stiamo vedendo come affrontarla”.

Il discorso delle quote viene dopo?

“Il discorso delle quote non è ancora stato chiarito”.

La notizia è che se la trattativa andasse in porto Moratti e Thohir potrebbero convivere serenamente dividendosi i compiti in un’Inter più forte e più serena come ha detto lei?

“E’ un tentativo che stiamo facendo, vedendo che c’è anche un rapporto molto simpatico fra i due gruppi. E questo perchè metto l’Inter come fatto centrale, cioè non metto il vantaggio di un gruppo o dell’altro, per me la cosa principale è che è come se ti nascesse un figlio, non pensi al padre o alla madre, stai a pensare al figlio. A quali cose devi fare perchè possa stare sempre meglio. Questo è quello che si cerca di capire in queste situazioni”.

Le tempistiche per cercare di capire come si evolverà la situazione?

“Non lo so, le tempistiche le abbiamo sempre fatte rimandando poi di un mese, e di un mese e di un mese”.

Quindi non c’è un urgenza particolare, oppure sì? Lei ha detto, quando era in America, ‘non si può invecchiare su questa trattativa? Però mi sembra che non abbia neanche fretta…

“Non è questione di fretta, sono le cose di per sé che fan sì che tu possa aver fretta o non debba averla. Anche se hai fretta, le cose hanno il loro tempo. Credo che soprattutto sia questo, anche se uno vuol concludere – anche per liberare voi dal dubbio di cosa possa succedere – ogni cosa prende il suo tempo e quindi date proprio non ce ne sono’.

A proposito di fretta, visto che fra qualche giorno chiude il mercato, e anche lei ha detto che ne avete parlato al C.d.A., ci saranno novità?

“Novità non credo, abbiamo parlato di quello che è stato fatto, che ci sembra sia in linea con quello che pensavamo di dover fare. È stato fatto bene, è stato fatto naturalmente senza quell’atteggiamento che abbiamo potuto tenere gli altri anni, per ragioni sì economiche ma legate al fatto dell’Uefa, che magari lo sottovalutiamo. Non possiamo uscire ancora da certi margini. Pensiamo di aver fatto qualcosa che sia valido, capitasse la cosa eccezionale negli ultimi giorni? Può darsi, per il momento non c’è capitata”.

Presidente, per capire meglio, possiamo dire il gruppo Thohir più dedicato alla parte commerciale e la famiglia Moratti più dedicata alla parte sportiva?

“No, non c’è una divisione di questo tipo, tutt’altro. Voglio vedere uno che si prende una squadra di calcio e si interessa solo della parte commerciale, gli piace anche seguire la parte sportiva, né piacerebbe a me seguire solo la parte sportiva e non so un cavolo di quello che succede dal punto di vista economico. No, è proprio una condivisione di quello che possa essere il futuro. Ho fatto l’esempio del figlio, non so portarne altri in questo momento, non è che uno guardi solamente della salute e l’altro si interessa di altro, no, ci si interessa in toto di tutto e poi si cerca di fare in modo che il tutto sia favorevole alla crescita, e ci si rende conto di quanto sia favorevole o no”.

Leonardo può far parte di questo progetto?

“Che Leonardo abbia simpatia nei confronti dell’Inter mi fa tanto piacere, che io abbia simpatia e stima nei confronti di Leonardo è vero, che non sia successo niente, né un abboccamento, né una chiacchierata, è altrettanto vero”.

Pereira potrebbe andare al Porto?

“Chiedetelo a Branca, veramente, anch’io dipendo da quello che fanno loro”.

Una sua opinione su quello che sta accadendo in Lega Calcio? Ho visto il comunicato congiunto di qualche Società, tra cui la vostra, sui diritti televisivi.

“Quella è una posizione per cercare di avere una maggiore chiarezza, per cogliere migliori opportunità, è normale, non mi sembra che ci siano delle rivoluzioni, quello che è un peccato è che ci siano tante Società che possano essere anche al di fuori di quella che possa essere la conduzione della Lega, fra cui l’Inter, la Juventus e così via, ma c’è un rispetto reciproco che consente di andare avanti bene lo stesso pur avendo anche opinioni un po’ diverse”.

Come le è sembrata la partita col Genoa, meglio del previsto si può dire?

“Il risultato è stato positivo, e già questo è una bella roba, il primo tempo è stato prudente, quello di una persona che non voleva certo partire prendendosi un gol, parlo di Mazzarri. Il secondo tempo mi è sembrato che, anche con l’innesto dei nuovi e così via, abbia fatto capire che l’Inter ha un potenziale notevole e con i giovani si possa anche aumentare la velocità. Questo non toglie che io trovo che l’equilibrio fra esperienza e i giovani sia la cosa migliore, però comunque questo poi lo deciderà l’allenatore”.

C’è stato un cambiamento, si vede già la mano di Mazzarri?

“Sì, Mazzarri ci soffre sul lavoro che fa, quindi lo fa certamente con molto senso di responsabilità e quindi qualche risultato lo vedi”.

 

Fonte: inter.it

 

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