Caro Antonio, chapeau per la tua Juventus. Ma hai la memoria corta…

Antonio Conte Triplete rispostaCoscienti del fatto che sparare a zero sull’Inter sia una moda ormai consolidata, anche in un’intervista che all’apparenza sarebbe solo dovuta servire per esprimere qualche considerazione sulla sua squadra, Antonio Conte ha trovato il modo di lanciare frecciate pungenti ai suoi avversari. Probabilmente, volendo imitare un certo Josè Mourinho, che della lotta ai nemici ne ha fatto un cavallo di battaglia più che efficiente.

Riconoscendo comunque tutte le capacità calcistiche dell’allenatore bianconero ed elogiando i meritati successi conseguiti nelle ultime due stagioni, ci pare doveroso replicare alle sue bordate: “Noi vogliamo crescere, che non significa vincere: l’Inter vinse il Triplete ma non costruì nulla in quella stagione“. Da una fresca mattina di Palo Alto, negli Stati Uniti, Conte ha provato a sottolineare il suo lavoro e quello di tutta la Juventus delegittimando le vittorie di pochi anni fa di una delle più acerrime rivali dei bianconeri, ovvero l’Inter. Saranno ancora le bollicine e il brio derivanti dal doppio scudetto conquistato, ma Conte dimentica che quando lui sgomitava sulle panchine di squadre minori come Siena, Arezzo, Bari e Atalanta, Roberto Mancini aveva dato il via ad un ciclo ricco di successi. Esattamente Antonio, un ciclo.

Un ciclo cominciato con la conquista della Coppa Italia del 2005, che fu soltanto il principio di una serie di successi durata per anni. Infatti, dall’avvento del Mancio sulla panchina nerazzurra in avanti, l’Inter ha portato a casa ben 4 scudetti (più uno di cartone…), 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, una Champions League e un Mondiale per Club, per un totale di 14 trofei (in realtà 15…).

Proprio così, perché l’opera cominciata da Mancini non è tramontata, bensì portati avanti e, c’è da ammetterlo, in maniera egregia, da José Mourinho. Dal 2005 al 2011, l’Inter ha conquistato almeno un trofeo a stagione, arricchendo sempre più la bacheca di corso Vittorio Emanuele. Il Triplete tanto sognato da Conte, è stato solo l’apoteosi del ciclo, non l’inizio.

È doveroso precisare anche il fatto che, tutti questi trofei, sono stati raggiunti costruendo una squadra, non sperperando denaro e comprando campioni al supermercato in stile Manchester City o Psg. Basti pensare anche solo alla rosa che nel 2010 vinse tutto il possibile. Branca e Oriali, nel corso degli anni, erano riusciti ad architettare una corazzata praticamente imbattibile senza esborsi faraonici. Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Cambiasso, Sneijder, Pandev ed Eto’o sono solo gli esempi più lampanti di giocatori arrivati in nerazzurro e scartati dai vari Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Lazio. Ah…tutto questo dopo aver venduto il signor Zlatan Ibrahimovic per 45 milioni di euro più il cartellino di un certo Samuel Eto’o. Un capolavoro.

Il fatto che la gestione del mercato nerazzurro negli ultimi anni abbia lasciato un po’ a desiderare, non deve cancellare quanto di fantastico è stato vissuto sino a non più tardi di due stagioni fa. Ad ogni modo, chapeau per la tua Juventus Antonio, anche se siete ancora ben lontani dal conquistare 15 trofei in 6 anni.

 

Carmelo Bruno

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