Il pagellone nerazzurro 2012/2013: Alvarez, voto 6

pagellone nerazzurro Alvarez Inter-AtalantaPer il pagellone nerazzurro 2012/13, è giunto il momento di analizzare il rendimento di Ricardo Gabriel Alvarez. Il trequartista argentino, nato a Buenos Aires il 12 aprile 1988, ha vissuto un’annata dai due volti ma, a differenza del resto della squadra, si è esaltato molto di più nella seconda parte di stagione che nella prima.

Ricky Alvarez, voto 6

Se con l’avvento di Stramaccioni nella primavera del 2012 Ricky aveva trovato spazio sulla trequarti insieme a Sneijder alle spalle di Milito con buoni risultati, con l’inizio della nuova stagione il fantasista sudamericano ha vissuto mesi difficili. Vittima di diversi problemi fisici, Alvarez è rimasto ai margini della squadra anche per la buona vena dimostrata dal tridente formato da Cassano, Palacio e Milito, che fino a Natale hanno rubato la scena a tutti.

Poi però, gli infortuni che hanno tartassato tutto il reparto avanzato, hanno permesso a Ricky Maravilla di giocare con continuità, dimostrando di non essere quel giocatore anonimo che era sbarcato dal Velez nell’estate del 2011. I primi segnali positivi arrivano a febbraio, quando nella gara di Europa League contro il Cluj vinta 3-0 dall’Inter, serve due assist a Palacio e Guarín. Il 3 marzo, in Catania-Inter di campionato, segna il suo primo gol stagionale sfruttando un assist proprio del Trenza. Il 14 marzo arriva anche la prima rete in Europa League, con il gol del 4-1 contro il Tottenham che però non basta all’Inter per passare il turno in virtù della brutta sconfitta subita in Inghilterra a White Hart Lane.

Atalanta, Roma e Napoli sono le altre vittime di Alvarez, che negli ultimi mesi ha cercato di trascinare i suoi a suon di gol e assist. Prodezze che però non sono bastate all’Inter né per arrivare in fondo in Europa League e Tim Cup, né tanto meno per scalare la classifica di Serie A. Ricky chiude così la sua seconda stagione all’Inter con 7 reti complessive realizzate in 30 presenze. Adesso, con l’arrivo di Mazzarri, il suo futuro è tutto da decifrare.

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