A volte ritornano: Chivu pronto a rientrare dopo più di 4 mesi

Inter allenamento 17 settembre 2012 - ChivuDa Spalato a San Siro, dall’Europa League alla Coppa Italia: la sfida di martedì sera che vedrà l’Inter opposta al Verona negli ottavi della coppa nazionale segnerà il rientro di Cristian Chivu a distanza di più di 4 mesi; era il 2 agosto, andata del terzo turno preliminare di Europa League, quando il difensore romeno s’infortunò al secondo dito del piede destro (lussazione post traumatica, per la precisione).

Da allora è iniziata l’odissea di Chivu, il quale, quando tutto faceva pensare a un suo possibile rientro, fu costretto a operarsi, saltando di fatto tutta la prima metà della stagione; purtroppo l’ex giocatore di Ajax e Roma non è nuovo a lunghi calvari dovuti a infortuni: ha detto addio alla Nazionale nel novembre 2011 in quanto il suo fisico non gli permetteva di disputare al meglio sia le gare con il club che quelle con la rappresentativa del suo paese, per non parlare dei numerosi guai fisici accusati con la maglia nerazzurra.

La scelta della società di rinnovargli il contratto in estate ha suscitato un po’ di stupore e qualche (se non molte) perplessità: più di un tifoso si è chiesto se fosse davvero il caso di prolungare il contratto di un giocatore non più giovanissimo (classe ’80) che ha vissuto buona parte delle ultime due stagioni più in infermeria che sui campi di Appiano Gentile.

Nei piani tattici di Stramaccioni, Chivu può però svolgere un ruolo importante; l’età, le cicatrici di tante battaglie e l’inattesa esplosione di Juan Jesus non faranno del centrale di Resita un titolare inamovibile nello scacchiere tattico nerazzurro, ma le sue qualità tecniche e di difensore in grado di operare sia in una difesa a 3 che a 4 lo possono rendere assai utile, soprattutto in vista degli impegni su più fronti che attenderanno l’Inter da qui in avanti.

Il centrale romeno è molto apprezzato dal tecnico interista soprattutto per la sua abilità di iniziare l’azione, un po’ come ha fatto spesso Ranocchia in questo primo scorcio di campionato; in assenza di un vero e proprio playmaker in mezzo al campo (nella rosa dell’Inter non c’è nessun giocatore alla Pirlo o alla Xabi Alonso, per intenderci), la manovra offensiva viene iniziata da uno dei tre difensori centrali, onde evitare di ricorrere sistematicamente al lancio lungo, soluzione che non agevolerebbe il tridente nerazzurro.

Fin dai tempi dei suoi esordi con la maglia dell’Ajax, Chivu si è messo in luce per la tecnica individuale di ottimo livello (al punto da essere in più di una circostanza schierato a centrocampo, sia con la sua Nazionale che con l’Inter di Mancini) e questo consentirebbe a Stramaccioni di avere una freccia in più all’arco nerazzurro, soprattutto in caso di assenza di Ranocchia o quando si è costretti a far la partita contro squadre che si difendono con tutti gli effettivi nella loro metà campo, rendendo l’area di rigore più affollata di una spiaggia di Riccione al 15 di agosto.

La speranza di tutto il popolo interista è quella che Chivu possa trovare nel suo fisico, che spesso gli ha creato tormenti, un alleato da qui alla fine della stagione, in modo da potersi esprimere al meglio ed essere di nuovo importante per la casacca nerazzurra.

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