Stankovic: “L’Inter è la mia famiglia. Non so quando rientrerò, ma…”

Quanto manca a tutti noi interisti vedere Dejan Stankovic in campo? Davvero tanto, diciamolo. Ecco allora che queste sue parole, rilasciate ai microfoni di Inter Channel ieri sera durante “Prima Serata”, potranno aiutarci a scacciare la nostalgia del drago nerazzurro.

Deki affronta molti argomenti, a partire da quello più atteso dai tifosi: la data del suo rientro: Non so quando rientrerò. C’è stata questa seconda operazione che ha cambiato un po’ il programma, ma dovevamo farla per forza. Ora cerchiamo di andarci tranquilli: quando tornerò in campo in gruppo lo farò per rimanerci a lungo“. La voglia non manca, e il dragone lo fa intuire quando parla dei suoi compagni, in particolare di Palacio: “Non si ferma mai, è uno che ti fa punto di riferimento da solo, fa dei movimenti per cui ti chiama il pallone, non vedo l’ora di tornare per giocare con lui e Diego Milito là davanti.

Di sicuro, però, dopo la doppia operazione e la lunga convalescenza Dejan ha riflettutto a lungo sul suo futuro e ci tiene a sottolinerare l’importanza del calore dei tifosi in questi casi: “È un grandissimo piacere sentire un affetto così importante, mi riempie di orgoglio e di responsabilità. Ti viene la pelle d’oca quando i tifosi gridano il tuo nome, sono queste le cose che mi tengono concentrato sul recupero, l’affetto dei tifosi e il sostegno della Società, se queste cose non ci fossero avrei già mollato”.

Quando gli chiedono un giudizio sulla situazione della squadra, il centrocampista nerazzurro non può che dirsi ottimista, senza tuttavia dimenticare il difficile inizio di stagione. Sicuramente prima avevamo qualche problemino, adesso si vede che i ragazzi rispondono alla grande. Di scudetto non parla, se non con una battuta: “se lo vinciamo canto!”, afferma divertito Deki, aggiungendo “sono fiducioso ma non mi voglio sbilanciare: possiamo fare un bellissimo campionato.

Si passa poi al momento dei ricordi, e il “Drago” si mette a descrivere gli allenatori che gli hanno dato di più: da Sven Goran Eriksson a Mourinho, passando per Mancini. Deki ha belle parole per tutti e qualche piccola precisazione da fare, specie riguardo lo Special One: “Eriksson è un vero signore. Mancio… in una parola sola non riesco a definire Mancio, grintoso, voglioso, gli piace vincere. José è Special One, il numero uno. Sono cresciuto con tutti loro, ma anche con Zaccheroni. Al Mancio devo il 50% della mia carriera, ma con José ho fatto il salto di qualità: mi ha tirato fuori qualcosa che non sapevo neanche di avere, una grinta incredibile. Anche quando non stavo bene”.

Sul futuro Stankovic non ha dubbi, lo vede sempre in nerazzurro: “L’ho detto mille volte, io mi sento uno di famiglia, rimanere qui è una cosa che farei volentieri, più che volentieri. Ma anche se non dovessi rimanere, resterei sempre a disposizione dell’Inter”. Intanto si concentra sul suo ritorno, e rivela: non vedo l’ora di tornare: si soffre a stare fuori, stare così tanto lontano dal campo non è facile da digerire. Sapessi per noi Deki.

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