Difesa a tre, una doppia sfida per Strama

Aria di cambiamenti in casa Inter. La recente sconfitta contro il Siena ha fatto riflettere non poco Stramaccioni che, già dalla trasferta di Verona, potrebbe apportare qualche modifica tattica alla squadra. Da inizio mese, infatti, il tecnico romano sta lavorando sulla difesa a tre e, anche se avrebbe voluto perfezionare i meccanismi durante la prossima sosta, non è da escludere che le recenti prestazioni lo abbiano convinto ad accelerare i tempi di questa mini-rivoluzione.

Come ha spiegato lo stesso Stramaccioni, il cambio dell’assetto difensivo non è legato soltanto alle carenze del centrocampo, ma anche alle caratteristiche degli esterni bassi. Non poche volte in questo avvio di stagione i due centrali difensivi si sono ritrovati da soli a fronteggiare gli attacchi avversari; questo perchè la rosa nerazzurra sembra non avere più terzini in grado di offrire lo stesso rendimento in fase difensiva e offensiva: Jonathan, Nagatomo e Pereira hanno dimostrato di essere abili nel proporsi con continuità nella metacampo avversaria ma non altrettanto attenti nel dare una mano alla difesa.

Per evitare che si ripetano situazioni simili a quelle che hanno portato Siena, Roma e Hajduk a espugnare San Siro, il mister cambierà modulo, consentendo ai suoi esterni di preoccuparsi soprattutto della fase di spinta, senza il rischio di lasciare sempre in inferiorità numerica i due centrali. Da non trascurare poi il vantaggio di poter inserire nel pacchetto arretrato un elemento come Chivu, capace di agire da playmaker basso dando un po’ più di qualità all’impostazione della manovra.

Se le indiscrezioni dovessero essere confermate, Stramaccioni sarà atteso da una doppia sfida: riuscire a trovare l’assetto giusto per sfruttare le caratteristiche della rosa, mantenendo al tempo stesso un equilbrio di squadra e, soprattutto, scacciare il fantasma di chi un anno fa tentò un esperimento simile ma fallì in partenza.

Davide Miccichè

(Twitter: @Davide_Micciche)

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