Continuano le polemiche dopo gli incidenti che hanno caratterizzato la partita del Varese contro il Ponte San Pietro di domenica scorsa, secondo turno eliminatorio di Coppa Italia, a base di cori razzisti e scatti d’ira. Protagonisti gli ultras del Varese, che dalla Curva Nord hanno iniziato a insultare e fischiare il loro attaccante Giulio Osarimen Ebagua.
Il calciatore nigeriano, dopo aver segnato il gol dell’1-1, è corso sotto gli spalti, togliendosi la maglia numero 21, e ha risposto vivacemente a chi lo contestava. Inutile il tentativo di un compagno di squadra di zittirlo. Risultato: tifosi che non finiscono di vedere la partita (vinta dal Varese, che al prossimo turno incontrerà il Bologna. ndr) e poi pullman della squadra che deve essere scortato dalla polizia per lasciare lo stadio.
Oltre che il colore della pelle (citato negli insulti dei tifosi), nella contestazione puĂ² aver pesato il passaggio, l’anno scorso, di Ebagua al Torino che qualcuno, secondo il giocatore, puĂ² aver visto come un tradimento. La societĂ ha diramato una nota, per cercare di disinnescare la polemica e riportare le scuse del giocatore.
“Premesso che il gesto di Ebagua è da condannare – ha sottolineato il presidente Antonio Rosati –, e nella opportune sede prenderemo i giusti provvedimenti, mi sento di sostenere il ragazzo che ha reagito a cori ripetuti e discriminanti. Voglio anche segnalare, a tal proposito, che la societĂ A.S. Varese 1910 verrĂ multata per i fatti in questione”.
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Fonte: La Stampa