Nagatomo: “Zanetti mi ha insegnato a controllare le emozioni, Sneijder mi stimola a migliorare”

La sessione di mercato estiva era stata annunciata da tutti come la sessione della rivoluzione in casa nerazzurra. Nonostante il mercato sia ancora all’inizio l’Inter ha già messo a segno alcuni colpi sia in entrata che in uscita. Le certezze sono poche, al contrario dei colpi di scena (come l’inaspettato addio di Lucio, la possibile partenza di Julio Cesar e l’impensabile rinnovo di Chivu).

Una delle poche certezze per il futuro è un giocatore approdato ad Appiano circa un anno e mezzo tra lo scetticismo generale. Con il passare del tempo, però, i dubbi si sono tramutati in fiducia e adesso può godersi le vacanze consapevole di essere un tassello importante in campo e nello spogliatoio.

Stiamo parlando di Yuto Nagatomo, terzino classe 1986 che, in un’intervista rilasciata al quotidiano giapponese The Asahi Shimbun, ha parlato del suo primo anno e mezzo all’Inter. Innanzitutto il “Samurai” nerazzurro ha spiegato come vive le emozioni quotidiane che gli trasmette il suo lavoro: Voglio essere in grado di mantenere lo stesso stato emotivo sia che si vinca o che si perda, sia se gioco bene o se gioco male. Se faccio dipendere i miei sentimenti dai risultati del gioco, non sarò in grado di mantenere un certo livello di prestazioni per tutta la stagione. Sarei emotivamente esausto”.

Sotto questo aspetto Yuto ha ammesso di aver imparato tanto da capitan Zanetti: “E’ sempre calmo, in ogni circostanza. Mi ha detto che cancella tutti i pensieri negativi alla fine di ogni partita. Questo lo rende sempre in grado di sorridere. Questo tipo di atteggiamento ha avuto un impatto importante sulla squadra. Se Pupi è il leader morale, Sneijder rappresenta il riferimento tecnico per essere sempre stimolato a migliorare: “Wesley è bravo a non far capire dove sta per indirizzare il pallone e quando lo farà. Gli avversari non sono in grado di comprendere la sua prima mossa. Non sono lo stesso tipo di ‘genio’, quindi probabilmente non sarò in grado di raggiungere il suo livello, ma non per questo penso che sia impossibile da imitare. Chiunque può affinare le proprie qualità.

In chiusura il numero 55 nerazzurro, impegnato con il Giappone nelle partite di qualificazione al Mondiale 2014, ha parlato di nazionale e del sogno di ottenere un traguardo importante con la maglia del suo paese: “Quando il Giappone ha perso due partite di fila durante il terzo turno di qualificazione, c’era un sacco di critica da parte dei media. Ma io penso che sia stata una buona esperienza. Vincere la Coppa del Mondo è il nostro più grande sogno, e penso che sia possibile per noi raggiungere questo obiettivo. Fino a quando non trasformeremo questo sogno una realtà, ci saranno molte sfide. Se lasciamo che i nostri sentimenti si abbattano in seguito a delle circostanze avverse, non saremo in grado di realizzare i nostri sogni”.

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