Pagellone 2011/12 – Yuto Nagatomo: 6

Merito della sua resistenza è dovuto alle umeboshi, prugne marinate nel sale, che smaltiscono la fatica in quanto ricche di acido citrico. Grazie a questa sua attitudine al sacrificio, anche quest’anno Yuto Nagatomo è stato tra i più presenti e positivi tra i giocatori nerazzurri. Per il giapponese tascabile, ben 42 presenze condite da 2 gol tra campionato, Champions League e Tim Cup nella stagione 2011/12.

La sua duttilità, tecnica, rapidità e facilità nel saltare l’uomo, hanno fatto di lui un giocatore importante sin da quando è arrivato a Milano sotto la guida di Leonardo. Da lì sono cambiati ben tre allenatori, ma per Yuto non è mai stato un problema trovare spazio tra le scelte tecniche prima di Gasperini, poi di Ranieri e Stramaccioni. Il meglio di sé lo dà sulla fascia sinistra, nonostante il suo piede naturale sia il destro.

I gol arrivati contro Fiorentina e Genoa, testimoniano il fatto che, anche in zona offensiva, Nagatomo può essere pericoloso. Da quando è arrivato all’Inter, sono già 4 le reti realizzate. Molti addetti ai lavori, quando approdò in Italia nel gennaio 2010 a Cesena, sottolinearono le sue carenze in fase difensiva. Con il passare dei mesi però, il giapponesino ha avuto modo di apprendere gli insegnamenti del calcio italiano fino a diventare un perfetto terzino sia in fase di spinta che in quella di copertura.

Nel marasma negativo della stagione nerazzurra appena conclusasi, lui è riuscito, insieme a pochi altri, ad estraniarsi dall’andazzo generale che ha portato l’Inter a chiudere il suo campionato al sesto posto. Certamente i primi sei mesi sotto la guida Leonardo avevano mostrato un Nagatomo ancor più intraprendente e imprendibile, ma duettare con Zarate o Forlan non è lo stesso che farlo con un certo Samuel Eto’o. A 26 anni, una cosa è certa: Stramaccioni, per costruire la nuova Inter, partirà sicuramente anche da lui…e dalle sue umeboshi.

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