La differenza tra me e te

I risultati nel calcio non sono importanti, sono tutto. Basterebbe questa frase per sintetizzare il pensiero del 99% dei tifosi italiani. E’ bene sottolineare, però, che non tutte le vittorie sono uguali.

Fallisce, quindi, clamorosamente il tentativo di chi vuole sminuire il lavoro di Stramaccioni rimarcando che i brillanti risultati ottenuti dal giovane tecnico romano sono arrivati nello stesso filotto di partite in cui Ranieri aveva centrato sette vittorie consecutive. Considerazioni simili possono uscire solo dalla bocca di pseudo-critici del pallone, che si limitano a guardare i tabellini a fine giornata, senza analizzare le prestazioni di una squadra nell’arco dei 90 minuti.

Impossibile, infatti, non notare l’inversione di rotta da quando Stramaccioni siede sulla panchina nerazzurra. Per tre quarti di stagione abbiamo “sopportato” una squadra lenta, timorosa, senza idee; ma, nelle ultime giornate, l’Inter sembra essersi risvegliata, soprattutto dal punto di vista del gioco, della qualità, della determinazione.

Artefice di tutto ciò è proprio mister Stramaccioni. Arrivato per concludere al meglio una deludentissima stagione, in sole 8 partite “Strama” ha lasciato la sua impronta. L’Inter è tornata ad imporre il proprio gioco grazie all’inserimento di giocatori di qualità (Sneijder e Alvarez su tutti), alla decisione (coraggiosa) di provare ad aggredire gli avversari nella loro metacampo (senza aspettarli al limite della propria area) e al ritrovato entusiasmo del gruppo. Le vittorie in rimonta contro Cagliari, Siena, Udinese, Cesena e Milan testimoniano inoltre quella rinnovata voglia di non mollare mai.

I risultati, sul campo e nel gioco, non hanno lasciato indifferente il presidente Massimo Moratti che sembra essersi finalmente deciso a riconfermare il tecnico romano. Fiducia piena, dunque, nel nuovo che avanza… perchè i risultati sono tutto, ma anche lo spettacolo vuole la sua parte.

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