A Udine l’ultima chiamata Champions

Domenica scorsa il pareggio in extremis del Lecce sulla Lazio ha riacceso quella piccola speranza che si era spenta dopo il deludente pareggio dei nerazzurri a Firenze. Esattamente come dieci giorni fa, prima che le partite della 33^giornata venissero sospese per la tragica scomparsa del “Moro”, gli uomini di Stramaccioni sono chiamati all’ennesima partita da dentro o fuori per l’Europa che conta.

Impossibile negare che domani, indipendentemente dai risultati delle dirette concorrenti, se l’Inter non dovesse vincere saluterebbe definitivamente la possibilità di rientrare tra le migliori 32 d’Europa e calerebbe il sipario su una stagione da dimenticare. La gara contro l’Udinese scriverà un capitolo importante (forse decisivo) di una lotta Champions che stenta a decollare. Sembra, infatti, che tutte le protagoniste si siano messe d’accordo per tenere col fiato sospeso i propri tifosi.

La Lazio di Edy Reja è decimata dagli infortuni: gli stop di Klose, Lulic ed Hernanes (l’ultimo in ordine di tempo) hanno ridimensionato una rosa che sta semplicemente sfruttando l’inerzia dei primi tre mesi dell’anno. L’Udinese ha finito la benzina e fatica a trovare la via del gol da quando Totò Di Natale non trasforma più in oro tutto ciò che tocca. Il Napoli non ha ancora smaltito completamente le tossine dell’eliminazione dalla Champions, mentre la Roma di Luis Enrique alterna strabilianti vittorie casalinghe a sconfitte umilianti fuori dalle mura amiche.

Tutto è così come l’avevamo lasciato dieci giorni fa, come se il tempo si fosse fermato: l’ultimo treno per la Champions passa ancora da Udine.

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