Caro Presidente, mi consenta…

Gentilissimo Dott.Moratti, dopo aver letto le sue dichiarazioni, rilasciate lunedì per commentare l’ennesimo esonero, mi permetto di rivolgerle una critica da tifoso per il suo attacco nei confronti di Gasperini, reo di non aver creato le condizioni adatte perché nello spogliatoio nerazzurro regnasse la giusta armonia. Nell’insieme lei scaricava tutte le colpe di questa infausta stagione sulle spalle del tecnico di Grugliasco. Ma le cose non stanno esattamente così…

Gasperini ha sicuramente parecchie colpe, si è dimostrato incapace di gestire uno spogliatoio di campioni ed è stato troppo rigido nella proposizione del suo credo calcistico: quel 3-4-3 che richiede un’applicazione ferrea e una fede assoluta. E’ vero, gli uomini a disposizione non erano quelli adatti, ma la bravura di un allenatore sta anche nel saper sfruttare al meglio il materiale umano a disposizione. Con i giocatori che si ritrovava in rosa, Gasperini avrebbe dovuto, dopo i primi scricchiolii, provvedere a opportune correzioni.

Fatta questa (doverosa) premessa, però, non si può certo dimenticare l’importante ruolo che la dirigenza interista ha avuto nel fallimento di questa stagione. In primis la confusione legata alla scelta del nuovo allenatore: Gasperini, caro Presidente, le sarà anche stato proposto dai suoi collaboratori, ma non possiamo credere che si sia seduto sulla panchina dell’Inter senza il suo placet; da quel momento in poi, l’unico obiettivo della società era sostenere il lavoro del tecnico, evitando inopportune delegittimazioni (invece puntualmente arrivate, addirittura a mezzo stampa). Per non parlare della campagna acquisti degli ultimi due anni, certamente non all’altezza delle aspettative (errori pacchiani come quello di Forlan, non sono ammissibili per un club come il nostro) e sintomo della totale mancanza di un progetto ben definito.

Insomma, dopo la partenza di Mourinho, si sono avvicendati 4 diversi allenatori alla guida della squadra e nessuno è mai riuscito a conquistare a pieno la sua fiducia. Ora toccherà a Stramaccioni e l’augurio è che non sia l’ennesima vittima sacrificale sull’altare di una gestione sconsiderata. La cosa che preoccupa più di tutto noi tifosi, infatti, è che si faccia subito tesoro degli errori commessi negli ultimi due campionati, per organizzare un degno riscatto e riportare i colori nerazzurri alla considerazione che meritano, evitando uno spiacevole tuffo nel lontano passato.

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