Inter, che liberazione! Iniezione di fiducia in ottica Marsiglia

“Hanno scelto per noi i colori del cielo e della notte e li ringraziamo ancora per aver fondato l’Internazionale Football Club“. Quattro anni fa con queste parole Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticabile Giacinto, dava il via ai festeggiamenti per il centenario. A quattro anni di distanza e con sette trofei in più l’Inter scende in campo a Verona per cercare di uscire da una delle situazioni più disastrose dei suoi gloriosi 104 anni di vita. Ranieri lo sa bene: contro il Chievo la squadra è chiamata a riscattare un mese di febbraio da incubo e, soprattutto, a fare il pieno di fiducia in vista del ritorno di Champions League.

Il tecnico di Testaccio schiera la squadra in campo con il 4-3-1-2. In difesa sulla destra ritorna Maicon, out dalla gara di Marsiglia. A centrocampo esclusione per Cambiasso, in campo al posto suo Poli, segno che ormai non si guarda più in faccia nessuno. In attacco spazio a Milito e Forlan, con Snejider vertice alto del rombo. Schieramento quasi speculare per gli uomini di Di Carlo: 4-3-2-1 con Pellissier che torna al centro dell’attacco dopo un turno ai box per squalifica.

Già nel corso dei primi minuti si vede un’Inter diversa rispetto alle ultime uscite. L’intensità a centrocampo è buona, così come la collaborazione con il reparto offensivo. Le migliori occasioni arrivano con tiri da fuori di Stankovic e Sneijder. Al minuto 14, Acerbi commette un’ingenuità in area colpendo il pallone con la mano, l’arbitro fischia il rigore e l’Inter ha l’occasione per mettere la gara in discesa. Invece no, Milito dal dischetto si fa ipnotizzare da Sorrentino: anche nel giorno del suo compleanno la “dea bendata” volta le spalle all’Inter. Si va al riposo sullo 0 a 0, con l’Inter che fa la partita e il Chievo, attento, pronto a ripartire in contropiede.

Nei primi minuti della ripresa il ritmo dei clivensi cambia e l’Inter non riesce più ad avere la lucidità necessaria per impostare l’azione. Le occasioni da entrambe le parti sono quasi inesistenti e a venti minuti dalla fine Ranieri decide di effettuare il primo cambio: fuori Forlan, dentro Pazzini. Il Chievo risponde con Dainelli al posto di Sammarco ed Hetemaj al posto di Luciano, senza mascherare l’intenzione di voler portare a casa il pari. L’Inter ci prova in tutti i modi ma non riesce a rendersi pericolosa, merito anche dei pochi spazi concessi dalla difesa a 5 gialloblu.

Negli ultimi minuti Ranieri prova a giocarsi la carta Cambiasso, subentrato al posto Poli. La partita sembra trascinarsi stancamente verso lo 0 a 0, ma in extremis arriva il regalo di compleanno che non ti aspetti: Samuel, vera e propria bestia nera del club veneto, insacca di testa da calcio d’angolo. Un gol che sa di liberazione. Neanche il tempo di realizzare che il Principe si fa perdonare l’errore dal dischetto e chiude la gara, raddoppiando su cross di Zanetti.

Mazzoleni fischia la fine, Ranieri con gli occhi lucidi si avvia verso gli spogliatoi e la testa dei tifosi è già alla sfida di martedì: dopo la partita di stasera e gli ultimi risultati del Marsiglia, tutto sembra meno impossibile. Buon Compleanno Magica Inter!

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