Le parole di Ranieri alla vigilia di Chievo-Inter

Domani, alle ore 20.45, l’Inter affronterà il Chievo allo stadio “Bentegodi” di Verona per la 27^giornata di Serie A.

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Ranieri nella consueta conferenza della vigilia.

Che squadra è il Chievo?

“E’ una squadra in salute, che sa giocare a calcio. L’ha dimostrato a Torino contro la Juventus, anche se il campo di Verona non è un campo di calcio e cambia il loro stile di gioco. Troveremo una squadra ancora più arrembante, che giocherà sempre in verticale e che presserà in maniera forsennata”.

Può essere un buon viatico in vista della sfida con il Marsiglia?

“Se si vince sì. Abbiamo 70 giorni per ribaltare la stagione. Non è un campionato positivo per l’Inter, per cui dobbiamo rimboccarci le maniche”.

Si è parlato tanto della sostituzione di Cambiasso. Può essere questa la settimana giusta per cambiare le gerarchie tra giovani e vecchia guardia?

“Vedremo… si è parlato anche di nuovi allenatori. Sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano”.

Cosa è successo ad Alvarez, che è sparito dopo la partita con il Novara?

“Dovete chiederlo al dottore. Io spero di averlo per il Marsiglia, sta facendo passi da gigante e penso che martedì possa essere tra i convocati”.

Iniziate a sentire la tensione della sfida con il Marsiglia?

“Spero che i ragazzi siano concentrati sulla sfida di domani. La partita con il Catania ha dimostrato che c’è voglia di reagire. Dobbiamo prendere questi segnali per il verso giusto e continuare su questa strada”.

Il secondo tempo con il Catania ha alleggerito la testa dei giocatori?

“Un’annata così non è facile per questi campioni, ma si stanno allenando bene, con uno spirito incredibile”.

Darà fiducia a Sneijder e Pazzini, come ha fatto con Milito?

“Io sono convinto che sia Pazzini sia Sneijder faranno i loro gol. Sicuramente, visto che mancano poche partite, questa stagione non sarà annoverata tra le migliori della loro carriera, ma non si sono scordati come si segna”.

E’ difficile non pensare alla partita di martedì. Questa squadra riesce a pensare a due cose contemporaneamente?

“Noi ora abbiamo la mente al Chievo, che è una squadra totalmente differente dal Marsiglia”.

Ci si chiede in che condizioni è la squadra, ma lei come sta?

“Io sto bene, sono determinato, carico, deciso, così come lo sono tutti. Ci vuole sono un pizzico di fortuna in più per far girare fino in fondo la ruota”.

Il 4-2-3-1 è stato solo il ‘modulo della disperazione’ contro il Catania o potrà essere riutilizzato?

“Sapete che avrei voluto puntare su quello schieramento per far progredire questa squadra, ma ora non possiamo permettercelo. Può essere che venga riproposto in futuro…”

Ha paura che il campo del “Bentegodi” possa falsare la partita?

“Falsare no, ma è un campo molto pesante e difficile, a cui loro sono abituati. Sceglierò i giocatori anche in base a quello”.

Quanto tempo ha a disposizione Sneijder per dimostrare che può ancora incidere nell’Inter?

“Finchè ci sarò io, avrà tutto il tempo necessario. E’ un campione su cui punto molto. Sta a me dosarlo nella maniera giusta. E’ una stagione particolare e tutti stiamo rendendo al di sotto delle nostre potenzialità”.

De Laurentiis oggi ha proposto la riduzione del calendario di serie A. Avverte anche lei questa esigenza?

“Sì, ci sono troppe partite nel nostro campionato. Tra viaggi, coppe e nazionali lo stress è troppo per chi partecipa a tutte le competizioni”.

Che impressione le ha fatto il pianto di Cambiasso?

“Non ho visto le immagini, ma conoscendo il ragazzo non mi sorprende. Tiene tantissimo a questa maglia, che gli ha dato tanto e a cui ha dato tanto”.

Vista la situazione, domani è meglio farlo riposare o rimetterlo subito in campo?

“Valuterò…”

In passato le è mai capitato di cambiare così tanto modulo da una partita all’altra?

“No, in passato no. Ma è un discorso relativo perchè se un allenatore vince cambiando spesso schieramento è un bravo stratega, se invece la squadra perde, è tutta colpa dei troppi stravolgimenti”.

Adesso che sono quasi tutti a disposizione, si augura di poter dare continuità, cambiando magari solo durante la partita?

“Sì, spero di poterlo fare”.

Trapattoni disse che allenare l’Inter è come stare in una centrifuga. Si riconosce in questa metafora?

“No, assolutamente no. Dovrebbe provare ad andare a Roma…”

E’ diventato un discorso strumentale quello tra giovani e vecchia guardia?

“E’ giusto che se ne parli, non penso sia strumentale in negativo. Ci sono due realtà e ci sta questo discorso”.

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