“Strama” e Pea: occhio a quei due

Stando ad indiscrezioni tra i pretendenti per la panchina dell’Inter a giugno, oltre ai nomi altisonanti di Pep Guardiola e di Laurent Blanc, ci sarebbero anche due allenatori che ben rappresentano la nouvelle vague dei tecnici italiani. Stiamo parlando di Andrea Stramaccioni e Fulvio Pea.

Stramaccioni è attualmente il tecnico della Primavera nerazzurra. Dopo anni di gavetta nel settore giovanile della Roma, “Strama” è arrivato a Milano la scorsa estate per raccogliere l’eredità proprio di Fulvio Pea sulla panchina della formazione giovanile interista. In questi primi mesi ad Interello il giovane tecnico romano è riuscito subito ad imporsi all’attenzione degli addetti ai lavori per la forte personalità e la maniacalità nel preparare le partite durante la settimana. Stramaccioni di norma preferisce moduli offensivi come il 4-3-1-2 ed 4-2-3-1, un gioco spettacolare e di qualità senza però perdere di vista l’equilibrio, fondamentale per raggiungere risultati a qualsiasi livello.

Fulvio Pea rispetto a Stramaccioni ha maturato negli anni esperienze certamente più importanti. Dopo l’ottimo lavoro nel settore giovanile della Sampdoria, nell’estate 2009 arrivò all’Inter per guidare la Primavera. Due anni proficui culminati con la vittoria nel febbraio 2011 del Torneo di Viareggio. Attualmente Pea è alla guida del Sassuolo in Serie B ed i risultati parlano da soli: la compagine emiliana è seconda in classifica a soli due punti dal Torino capolista, in piena lotta per conquistare addirittura la promozione diretta in Serie A senza passare dai Playoff. Il tecnico di Casalpusterlengo rispetto al suo più giovane collega predilige un gioco caratterizzato da meno svolazzi e più concretezza. Tutte le sue squadre infatti basano la loro forza su una difesa impenetrabile, un’organizzazione difensiva rigorosa che richiede la massima partecipazione da parte di tutti gli effettivi in campo.

Due allenatori diversi, due modi differenti di interpretare il calcio che portano entrambi a risultati di assoluto valore. Due outsider da tenere d’occhio in questi mesi che si preannunciano decisivi per la costruzione dell’Inter che verrà.

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