Moratti ha deciso: Gasp fa le valigie. Ranieri in pole

Manca solo l’annuncio ufficiale, ma Gian Piero Gasperini non è più l’allenatore dell’Inter. Questa mattina, a dirigere l’allenamento post Novara, c’era Beppe Baresi e non il tecnico di Grugliasco. Sarebbe infatti maturata nella notte, la decisione da parte del presidente Massimo Moratti di sollevare Gasperini dalla guida tecnica della squadra. Poche ore fa, intercettato sotto i suoi uffici, il patron nerazzurro ha praticamente dato l’ufficialità: “Non credo che Gasperini resti, mi sembra una situazione difficile soprattutto per lui”. Più chiaro di così, non poteva essere. Ora resta solo da capire se tra le due parti ci sarà una rescissione consensuale oppure se l’allenatore verrà esonerato.

La situazione venutasi a creare dopo le quattro sconfitte in cinque gare ufficiali disputate non poteva che portare a questa scelta, con anche i giocatori che sembrano andare contro le direttive imposte da Gasperini. Anche ieri sera a Novara, ci sarebbe stato un chiaro segnale da parte dei giocatori di disappunto nei confronti dell’allenatore, fissato con la difesa a tre. Verso fine gara, Andrea Ranocchia, viste le difficoltà, avrebbe chiesto a Cambiasso: “Cuchu cosa facciamo?”. La risposta dell’argentino: “Giochiamo a quattro dietro”. Questo, il chiaro segnale della poca considerazione di cui godeva Gasperini tra i giocatori, soprattutto i senatori.

A questo punto scatta il toto allenatore per la successione all’ex Genoa. I nomi più caldi sarebbero quelli di Claudio Ranieri e Walter Zenga, con il tecnico ex Juve e Roma nettamente favorito sull’Uomo Ragno. L’altra pista porterebbe a Delio Rossi, ma quest’ultimo non sembra convincere del tutto. Tra poche ore potrebbe già arrivare l’annuncio ufficiale da parte della società. Dopo Mourinho, Benitez, Leonardo e appunto Gasperini, sarebbe il quinto allenatore in due anni. Dopo anni di trionfi, sembrano tornati i tempi della vecchia Inter, quando decine di allenatori si succedevano sulla panchina senza alcun risultato.

Impostazioni privacy