Branca: “Non programmiamo spese, crediamo nella forza del nostro gruppo. Paulinho…”

Nell’intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di Sky Sport 24, Marco Branca non ha parlato solo della questione relativa al contratto di Wesley Sneijder. Ecco la versione integrale delle sue dichiarazioni, riportate da inter.it:

Quella vista a Kazan era un’Inter under23, con tantissimi ragazzi, del presente ma anche di prospettiva: che fotografia emerge da quella trasferta? Anche sul progetto Inter.

“Credo che esca una fotografia che è sotto gli occhi di tutti, che è riconosciuta dal punto di vista nazionale e internazionale dopo la bella impresa che hanno fatto i nostri giovanotti lo scorso anno, che è anche una risorsa dal punto di vista del mercato, specialmente di questi tempi, in cui c’è una necessità maggiore di poter disporre di ottimi giocatori, sia che possano rimanere sia che possano anche far parte di una trattativa. C’è l’orgoglio del grande lavoro fatto da Piero Ausilio e Gigi Casiraghi, con la collaborazione gestionale e organizzativa di Roberto Samaden. Hanno fatto indubbiamente un lavoro straordinario, che è di grande supporto per la Società, che è di grande soddisfazione per i tifosi e che dà un orgoglio particolare, perché anche per chi lavora, per chi fa il dirigente, per chi fa l’allenatore, per chi è presidente, dà una soddisfazione particolare vedere dei ragazzi giovani che sono cresciuti da te che possono fare la loro prima, seconda, terza partita di Europa League”.

A una settimana dalla gara col Cagliari, ora, a mente fredda, qual è la posizione dell’Inter?

“Credo che la nostra posizione sia stata da subito chiara perché chiaramente non rinneghiamo nulla di quello che abbiamo esternato, ma sono certo, siamo tutti certi, che prima della partita di Coppa tutto questo fosse già messo alle spalle. Abbiamo voltato pagina, abbiamo accettato quelle che sono state anche le decisioni disciplinari. Ci dispiace per Antonio, ma è una cosa su cui abbiamo voltato pagina, che consideriamo passato, e siamo positivamente e serenamente proiettati alla prossima partita. Siamo consapevoli che soprattutto nel campionato c’è un percorso lungo da fare, non bisogna disperdere energie, visto che tra l’altro abbiamo anche qualche difficoltà numerica, abbiamo una serie di infortunati in settori specifici, che non ci consentono di gestire la partita come il tecnico vorrebbe, quindi dobbiamo far confluire tutte le nostre risorse per l’unica cosa che conta che è il risultato”.

Che mese di mercato sarà gennaio per l’Inter?

“Credo che sarà differente da tutti gli altri anni. L’ultimo gennaio abbiamo preso un paio di giocatori, tre giocatori, per esigenze soprattutto di infortunio. L’anno prima prendemmo solamente a parametro zero Pandev. Quest’anno, visto che non tutti gli anni sono simili, ho già anticipato da tempo – anche se mi rendo conto che non è giornalistico e che magari non fa sognare – che noi crediamo nella forza del nostro gruppo. In questo momento la situazione economica attuale generalizzata e personalizzata non ci consente di programmare nessun tipo di spesa”.

In quest’ottica, è corretto dire che in questo momento Paulinho costa troppo?

“Io toglierei il nome e lascerei il ‘costa’. Se c’è un ‘costa’ per noi non va bene in questo momento”.

In prospettiva, se noi parlassimo di un centravanti, un vice-Milito che dia sostanza e gol al reparto, e di un centrocampista centrale, saremmo lontani da quello che potrebbe essere il futuro nerazzurro?

“Ho grandissimo rispetto per il vostro lavoro e non vi contraddico. Dico anche che queste sono scelte che spettano alla Società con l’allenatore. Valuteremo quando sarà il tempo giusto per vedere che cosa ci manca. Abbiamo le idee chiare, abbiamo sempre avuto le idee chiare: se si potranno fare delle cose le faremo, se non si potranno fare o si potranno fare delle altre cose spiegheremo perché abbiamo dovuto fare delle altre cose”.

Legata al mercato c’è la situazione di Wesley Sneijder, un giocatore che sta meglio: qual è la situazione di Sneijder? Si è sentito dire di un inizio di trattative con la Società per allungare il contratto, per spalmare l’ingaggio.

“La situazione di Wes, che fa parte della nostra storia e che è un giocatore cui tutti noi vogliamo bene, è che stiamo discutendo da tempo l’eventuale e per noi necessaria modifica contrattuale. In relazione a questa vicenda vogliamo lasciare tutto il tempo necessario al giocatore e al suo staff di valutare bene quelli che sono i termini della nostra proposta, quindi la decisione tecnica e della Società di non utilizzare in questo frangente il giocatore va ricondotta all’attesa di maggior serenità e di maggior chiarezza. Questo tra l’altro consentirà al nostro tecnico di dare più spazio ad altri giocatori”.

Quindi finché il giocatore non prenderà una decisione in linea con la proposta della Società non verrà convocato?

“Ho parlato di ‘utilizzato’. C’è una situazione che va ricondotta alla serenità e alla chiarezza progettuale, e in questo momento il tecnico e la Società sono concordi nella scelta dell’attesa di questa serenità e di questa chiarezza per riprendere un discorso tecnico”.

Il fatto che ci sia questa attesa, che il giocatore, il suo entourage, stiano prendendo tempo, vi ha un po’ deluso?

“No. Devo dire che sono in questo mondo da tanti anni. Noi abbiamo il massimo rispetto del lavoro degli altri, come gli altri debbono lo stesso rispetto per il nostro lavoro, per le nostre esigenze, che negli ultimi tempi credo per tutti non debbono esser più nascoste perché non bisogna far finta di essere qualcosa d’altro. C’è un discorso molto serio, siamo pazienti proprio perché abbiamo un certo tipo di rapporto con Wes, che sono certo ci sia anche da parte sua. Siamo pazienti, sereni, nell’attesa dell’evolversi della situazione”.

Fonte: inter.it

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