Palacio sogna in grande: “Io, Milito e Lavezzi per un attacco stellare”

Finalmente Palacio. Per la serie “meglio tardi che mai”, come se il destino avesse deciso di posticipare il suo arrivo a Milano di un anno, ecco le prime dichiarazioni della Joya” da nerazzurro.

In un’intervista esclusiva rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’argentino ha esternato tutta la sua gioia, raccontando i dettagli del primo contatto con il presidente Moratti, con il mister e con i nuovi compagni: Il Presidente mi ha stretto la mano, e mi ha dato il benvenuto, ma soprattutto mi ha fatto subito sentire a mio agio. Stramaccioni è stato molto carino a chiamarmi dall’Indonesia. Anche Pupi Zanetti mi ha mandato un sms, mentre Diego Milito mi ha telefonato per dirmi in bocca al lupo. E’ una sensazione bellissima, sentire tutti così vicini ti fa sentire a casa. Sembra di stare in famiglia: un ambiente semplice che mi piace molto.

Esattamente come il “Principe”, Palacio arriva all’Inter subito dopo aver superato la soglia dei 30 anni. Un’analogia che spinge i tifosi a sognare un’avventura gloriosa sulla scia del connazionale: Non potevo sperare di meglio. La grande occasione mi arriva in piena maturità. Farò di tutto per conquistarmi un posto e mettermi al servizio della squadra fosse anche solo per gli assist. Io come Diego? E’ un precedente ben augurante. Vorrà dire che chiederò a Diego qual è il suo segreto. Scherzi a parte, non è pensabile segnare tanti gol come lui, ma sicuramente mi darà una mano. Con il Genoa ho eguagliato il mio record, 19. Anzi, 21 con quelli in Coppa Italia. Ma è meglio non fare troppi calcoli.

L’ex Boca esprime la sua anche in ottica mercato, chiamando a gran voce il “Pocho” e strizzando l’occhio a Silvestre: Se arrivasse Lavezzi, l’Inter avrebbe un attacco stellare. Per me sarebbe bellissimo giocare anche con il Pocho. Ho conosciuto anche lui nella Seleccìon, il nostro rapporto è eccellente. Speriamo proprio che venga anche lui a Milano e non vada a Parigi. Sono curioso di conoscere i nuovi compagni: ce ne sono tanti bravi, compreso Pazzini che a Genova ho visto da vicino. Silvestre? Con Matias ho giocato nel Boca, è un difensore molto forte e credo che sarebbe un ottimo acquisto.

In chiusura di intervista il nuovo attaccante nerazzurro ci svela i misteri della treccia e della “gambeta”, e fissa già la data del primo asado con i nuovi compagni argentini: La treccia è una casualità. Avevo 18 anni quando decisi di tagliarmi i capelli corti lasciando solo la treccia. Poi col tempo è diventato il mio segno distintivo. Ora per tanti sono “Trenza”. Ma io sono Rodrigo, preferisco che mi chiamino così. La ‘gambeta’? Mi dicono che qualcuno addirittura la paragona alla finta di Messi. E’ un’esagerazione, in realtà cerco di essere il più veloce possibile nel dribbling e faccio tutto in maniera molto naturale. Di sicuro io provo sempre a divertirmi, anche per fare felici i miei tifosi. Il primo asado? Quanto prima. Per noi argentini è un rito. Non credo che mancheranno neanche Samuel e Cambiasso: anche al Cuchu mi lega una lunga amicizia. Sono le occasioni migliori per costruire un grande gruppo”.

Impostazioni privacy