Tre punti d’orgoglio per continuare a sognare

Aggancio momentaneo riuscito. La 35^giornata di campionato offriva un’occasione imperdibile all’Inter di Stramaccioni per continuare a sperare nella conquista dell’ultimo posto disponibile per la prossima Champions League. Infatti il calendario aveva messo contro Roma-Napoli e Lazio-Udinese, mentre l’Inter doveva sfidare il Cesena giĆ  retrocesso in casa. Dopo il pareggio tra Roma e Napoli, l’Inter oggi pomeriggio doveva fare solo una cosa: vincere. E cosƬ ĆØ stato.

Stramaccioni, come a Udine, schiera la squadra in campo con l’albero di Natale: 4-3-2-1. Tra i pali a sorpresa Castellazzi al posto di Julio Cesar, fermato dal riacutizzarsi del dolore al gomito. In difesa Maicon, Lucio, Ranocchia e Nagatomo, a centrocampo Cambiasso, Obi e Guarin, mentre in attacco Sneijdere e Alvarez dietro l’unica punta Pazzini, con Milito inizialmente in panchina.Ā L’Inter nei primi minuti di gioco ĆØ una squadra grintosa, attacca tutti gli spazi e piĆ¹ volte va vicino al gol del vantaggio. Il Cesena, da parte sua, imposta la classica partita difensiva nella speranza di riuscire a realizzare qualcosa in contropiede. Le migliori occasioni della prima parte di gara, capitano tra i piedi di Pazzini ma, ora grazie a uno strepitoso Antonioli, ora per colpa della sfortuna che si accanisce sul numero 7 nerazzurro, il pallone non entra, con il pareggio che si conserva fino all’intervallo.

Il secondo tempo inizia come era finito il primo: bella giocata di Sneijder per Pazzini che ancora una volta non riesce a sbloccarsi. San Siro si stava giĆ  preparando a un secondo tempo d’assalto quando, al 56′, accade ciĆ² che nessuno si aspettava. Contropiede ospite e il Cesena passa in vantaggio con un tiro di Ceccarelli deviato da Nagatomo. Ma la nuova Inter di Stramaccioni, ĆØ ben diversa da quella di Ranieri ed ĆØ capace di reagire. Passa un minuto e la dea bendata restituisce il favore ai nerazzurri: tiro di Obi dalla distanza, deviazione e gol. Ora l’Inter ci crede davvero: Stramacciooni cambia Pazzini con Milito e Alvare per Zarate. Al 72′ la svolta della partita e forse della stagione con un giocatore che ha rispolverato proprio il nuovo allenatore: colpo di testa di Zarate su cross dell’inesauribile Guarin e vantaggio nerazzurro.

Stramaccioni decide di fare l’ultimo cambio: fuori Sneijder e dentro Poli con la squadra che passa al 4-4-2. La partita non ha piĆ¹ niente da dire, il terzo posto per ora ĆØ agganciato ma ancora non basta. Per come si era messa la stagione nerazzurra, ben pochi si aspettavano un finale di stagione cosƬ.

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