E’ stato emesso sul sito ufficiale della Curva Nord nerazzurra un comunicato per chiarire la situazione poco amichevole successiva alla sconfitta di domenica scorsa contro il Sassuolo, quando soprattutto Mauro Icardi ha avuto un acceso diverbio con alcuni tifosi presenti nel settore ospiti.
Ecco gli stralci piĆ¹ importanti che faranno parte della fanzine che verrĆ distribuita allo stadio prima di Inter-Palermo di domenica sera per chiarire alcuni punti di una situazione che altrimenti potrebbe creare incomprensioni:
“Serve far chiarezza. Ai tifosi, ai giocatori, ai media.
Premessa per placare gli isterismi da ‘social’: paragonare, nello specifico del gesto, Icardi a Balotelli ĆØ inutile. Non si centra lāessenza di quello che chiediamo. Sono due questioni totalmente differenti. Icardi ha ābisticciatoā con Noi, e noi ce la risolveremo; Balotelli ha mancato di rispetto allāInter, a milioni di tifosi ed alla storia dellāInter, con il lancio a terra della Maglia (e non solo) in una notte magica.
Mandarsi a quel paese, anche a muso duro, come tra persone oneste puĆ² capitare, puĆ² risultare anche benefico, chiarificatore. Non ci divertiamo a portare rancore. E non faremmo il bene dellāInter.
A Balotelli ed alla voci di un suo ritorno allāInter abbiamo detto quindi chiaramente NO per una serie di motivi chiari. Ma non pretendiamo che la societĆ compri o venda in base ai nostri umori. Ad ognuno il suo compito.
Adesso perĆ², prima che dai fatti, partiamo dallāessenza. Dal concetto base.
La āBattaglia del Triplice fischioā ĆØ un nostro punto fermo da anni.
CioĆØ, finisce la partita ed i giocatori salutano il pubblico.
Sia in casa (lo stadio tutto ed ovviamente la Curva), che in trasferta (nello spicchio riservato).
Un gesto di buon senso che ogni calciatore dovrebbe vivere come basilare, sia che si vinca, sia che si perda. In un calcio a dimensione di tifoso, dovrebbe essere forma di comportamento imposta dalla SocietĆ , scritta su un contratto di un giocatore come obbligo morale nei confronti di chi paga un biglietto e un viaggio per recarsi allo stadio. Soprattutto perchĆ© non costa nulla.
E questa, che per la maggior parte delle squadre ĆØ da sempre un abitudine, da noi ĆØ stata sempre una chimera.
GiĆ nei tempi degli scudetti consecutivi, rimproveravamo ai nostri la troppa fretta nel rientrare negli spogliatoi.
….
Questa ĆØ la piĆ¹ grossa barriera da superare a livello comunicativo coi calciatori. E non solo.
Tu giocatore, non sei pagato per venire da noi, ma lo devi fare con la franchezza dellāuomo vero.
Se perĆ²- tornado all’attualitĆ - ti avvicini alla Curva con lo sguardo di chi non gliene frega un cazzo di andare a salutare i tuoi tifosi, gli lanci la maglia perchĆ© pensi che cosƬ tutto sia bello e sistemato, allora non hai capito niente.
āPezzi di merdaā ci interessa fino ad un certo punto. Basta che si chiuda qua. Che poi la SocietĆ Inter decida di prendere provvedimenti non ci riguarda e non ci esprimiamo. Un ragazzo come Icardi, che ĆØ un patrimonio per tutti noi, (ma, come per Ibra e Balotelli, che lāattaccamento minimo alla maglia non sapevano nemmeno cosa fosse, possiamo anche tranquillamente farne a meno) con la testa dei suoi anni e le sue ragazzate, adesso ha forse lāopportunitĆ di capire davvero cosa significhi per noi combattere con il Cuore.
Questo episodio diventi allora un monito per Icardi, come per tutti gli altri. Vogliamo essere guardati negli occhi e vedere la grinta per una partita andata male. Tutto qua.
Vogliamo magari essere spronatiĀ da un giocatore durante la partita nel momento in cui sente che come tifo non stiamo dando abbastanza. Che alzi le braccia al cielo e ci inciti a cantare.
Vogliamo essere uno, perchĆ© insieme siamo lāInter.
Che sia un nuovo inizio. Che in campo, tirino davvero fuori le palle.
Parole di circostanza, gesti finalizzati a se stessi, che non portano a nulla, superiamoli.
Noi scriviamo a nome della Curva. A nome di quelle poche centinaia di persone che lāInter la seguono ovunque. Di quei ragazzi e di quei āvecchiettiā che portano avanti il nome della Nord da anni. Nel silenzio, con la totale dedizione e la passione gratuita incondizionata per i colori dellāInter. In ogni stadio. Senza chiedere nulla in cambio, se non il Rispetto.
Il rispetto a chi dona una fetta immensa della sua vita per lāInter nel nome della Curva. Il rispetto per la Maglia, che noi Amiamo e consideriamo Sacra.
Degli altri, non ci interessa. Non ĆØ nostro compito dare giudizi od erigerci a tribunale supremo di nessuno, se non della nostra coscienza.
AllāInter, a noi. Sempre.”
Curva Nord Milano 1969