Dietro ogni strategia di mercato c’è un piano delineato ed è ciò che è successo anche con l’Inter nel corso di quest’estate. Ecco allora come sono state spiegate alcune mosse quest’oggi al ‘Corriere dello Sport’. I contatti avviati, le trattative che non sono state chiuse per Lookman e Koné: tutto è stato calibrato attorno di un’idea precisa di gioco, il 3-5-2, e a una fiducia crescente nei talenti interni come Bonny e Pio Esposito.
Ausilio torna sul mercato estivo: ecco cos’è successo davvero
In un’intervista al ‘Corriere dello Sport’, Piero Ausilio ha dichiarato:
“Lookman? Ci abbiamo provato, ritenendo che ci avrebbe consentito di cambiare qualcosa. Ma l’Atalanta è stata irremovibile”.
Dietro le parole, il racconto di un affare sfumato con la società bergamasca, che ha preferito trattenere il proprio talento. Da quel momento, l’Inter ha scelto la continuità.
“La crescita di Pio e Bonny ci ha permesso di restare fedeli al 3-5-2”
Il gruppo nerazzurro, guidato da Cristian Chivu, ha così trovato equilibrio tra esperienza e profili più giovani, senza abbandonare la propria identità tattica.
I contatti e le alternative: Kone, Diouf e Hojlund
Sul centrocampista della Roma ha aggiunto:
“Kone? Alla fine siamo tornati sul 3-5-2. C’è stato un contatto, uno o più, che importa? A un certo punto la Roma ci ha fatto sapere che non se ne faceva nulla. E ci siamo mossi per Diouf.”
L’analisi ha poi svelato anche un’altra operazione valutata:
“Cercavamo una punta centrale, abbiamo seguito anche Hojlund.”
L’interesse per il danese mostra la volontà di misurarsi con nomi di alto livello, pur senza perdere la sostenibilità che caratterizza la gestione nerazzurra.
Bonny e Pio, le certezze del nuovo ciclo
Infine, le parole sugli attaccanti affiancati a Thuram e Lautaro Martinez:
“Nei quindici giorni del Mondiale per club abbiamo capito che Pio aveva forza fisica e la giusta voglia di arrivare. Per cui Bonny vice Thuram e Pio Esposito alternativo a Lautaro”.

Le parole chiudono il cerchio: l’Inter punta su chi è cresciuto dentro, valorizzando la fame e la dedizione dei suoi giovani. È un progetto che guarda al futuro, ma resta ancorato ai principi di lavoro, identità e fiducia reciproca.