Alessandro Bastoni non ci sta: il difensore dell’Inter risponde a tono alle critiche nei suoi confronti.
Dopo la grande impresa nel doppio confronto nei quarti di finale della UEFA Champions League contro il Bayern Monaco, uno dei pilastri della retroguardia nerazzurra, Alessandro Bastoni, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano ‘La Gazzetta dello Sport’. Il centrale dell’Inter ha parlato a tutto tondo, sfruttando l’occasione per mettere a tacere qualche critica nei suoi confronti.
Bastoni senza filtri: il difensore risponde anche alle critiche
Bastoni ha alzato la voce in occasione della sua ultima uscita mediatica, non badando a troppi giri di parole anche quando si è trattato di dover rispondere ad alcune critiche: “Dopo il ritorno col Bayern non ho dormito un granché: adrenalina a mille, ma queste notti insonni passano via volentieri. Non ho sognato nulla, ma c’era poco da sognare: la realtà era bellissima di suo, mi sono concentrato su quella! Dove metto la notte di mercoledì? Nella top 5 di quelle più belle vissute con l’Inter. Prima del turno tutti pensavano fosse scontata la qualificazione del Bayern, una favorita per la vittoria finale. Averlo eliminato significa essere una grande squadra”.
Sulle parole di Lautaro a fine gara, Bastoni ha dichiarato: “Sì, ce li abbiamo i cogli***. Ma, soprattutto, noi siamo quelli che più crediamo in noi stessi. Al di là della percezione dell’Inter là fuori, qui dentro abbiamo tanta fiducia in noi stessi: sappiamo che, presi singolarmente, forse non siamo i migliori, ma che tutti insieme possiamo dar fastidio a chiunque. Ho sempre pensato che ce l’avremmo fatta col Bayern. È scattata la voglia di dimostrare al mondo che a questo livello non siamo arrivati per caso. Siamo entrati in campo così, consapevoli di passare il turno. Nessuno in questi anni ci ha mai pressato come questo Bayern, ma sia all’andata che al ritorno siamo usciti sempre alla grande, con la palla, creando problemi a una squadra eccezionale. C’è la voglia di soffrire tutti insieme, attaccanti compresi, ma pure bel gioco”.
Bastoni, così come tutta la squadra, vuole rivivere le emozioni di Istanbul: “Le nostre carriere non sono infinite e chissà quante altre volte ci ricapiterà di giocare una semifinale di Champions. È un’occasione che va colta, vogliamo rivivere le emozioni di Istanbul, però stavolta stando dall’altro lato. Faremo di tutto perché questo si avveri. E non è scontato essere già arrivati qua, tra le prime quattro. Sta un po’ passando questo concetto e, invece no: non capita spesso a un’italiana di riuscirci, ma noi lavoriamo da quattro anni, ininterrottamente. Venti giorni di riposo in estate non sono certo una vacanza”.

Nel corso della chiacchierata con la Rosea, Bastoni ha affermato che individualmente la squadra nerazzurra è inferiore alle altre semifinaliste: “A livello individuale siamo inferiori alle altre tre semifinaliste, ma di squadra possiamo batterle tutte. E questo vale anche al contrario: se smettiamo di lavorare collettivamente, rischiamo di affondare sempre”.
Bastoni ha messo in guardia la squadra in vista del Barcellona: “Come si ferma Yamal? Non lo so perché all’Europeo l’ultima volta non è andata benissimo… (ride, ndr). Il Barcellona ha un’identità precisa, magari concede qualcosa, ma contro di loro dobbiamo difendere da squadra. Abbiamo affrontato già grandi esterni, adesso Olise e Sané del Bayern, e nel girone quelli dell’Arsenal: serve il 100% dell’attenzione e il 100% della forma fisica, così potremo metterli in difficoltà”.
In seguito, Bastoni ha risposto alle critiche: “Questo è un giudizio molto italiano, qui c’è molta invidia, specialmente quando si parla di giocatori “nostri”. Poi io guardo tantissime partite estere e noto che tanti definiti dei mostri in marcatura fanno più errori di me. Il discorso poteva essere giusto due o tre anni fa, quando certe mie lacune erano evidenti, però ci ho lavorato e sono migliorato: oggi quella definizione non mi appartiene più”.
Sui miglioramenti della difesa, Bastoni ha rivelato: “Su cosa abbiamo lavorato? Ai video, vedendo ciò che sbagliavo, ma soprattutto nella testa. Era un problema mentale, spesso perdevo la concentrazione, non riuscivo a stare sul pezzo e determinato per 90′. Ho appena compiuto 26 anni e ho ancora margini per crescere, ma di certo nelle prime stagioni all’Inter non ero pronto al 100% sotto tutti i punti di vista. La dote che mi rende “diverso” resta sempre la capacità di creare gioco offensivamente: non so come sarà il difensore del futuro, ma sono orgoglioso di essere stato uno dei primi a cambiare il ruolo. Detto questo, so anche difendere: la vicinanza a duri come Skriniar, Acerbi, De Vrij e Pavard mi ha aiutato, ma è la testa che è cambiata”.
Successivamente, il difensore nerazzurro ha aggiunto: “A inizio stagione avremmo firmato per essere in semifinale di Champions e Coppa Italia e primi in campionato. Certo, la fatica si sente, ma è così bello scegliere… di non scegliere. Ce lo siamo detti all’inizio dell’anno, volevamo provarci in tutto. Potenzialmente, potremmo arrivare secondi in tutte e tre le competizioni. Una stagione a queste altezze non può essere considerata deludente, anche guardando alle squadre che hanno speso tantissimo. Senza coppe, però, lo ammetto, un po’ di amaro in bocca rimarrebbe”.
In merito alla trasferta di Bologna, Bastoni ha detto: “Andiamo lì con entusiasmo, ma va messa anche grande attenzione perché sono una squadra forte e fisica. Sarà dura, molto dura. Sappiamo di avere brutti ricordi a Bologna ma, al di là del passato, loro hanno dimostrato in lungo e in largo di valere nei piani alti della classifica”.
Bastoni ha anche lanciato una frecciatina al Napoli di Conte: “Dite che era in Piazza Duomo a festeggiare (ride, ndr)? Scherzo, devo moltissimo a mister Conte. Fa il suo gioco, anche dal punto di vista dialettico, magari vuole nascondersi un po’ per metter pressione a noi, ma prendiamo tutto molto tranquillamente. La nostra forza è guardare in casa nostra, anche quando ci massacravano tutti da fuori. Vogliamo prenderci questo scudetto, ma sappiamo che il Napoli lotterà con noi fino alla fine e non possiamo perdere punti per strada”.
A margine dell’intervista, Bastoni ha speso delle parole significative pure per il suo mister: “Riesce a essere a tutti gli effetti uno di noi: quando lo vedete entrare in campo, sbraitare, quelli per noi sono segnali forti che ci aiutano. Ce lo dimostra ogni giorno anche in allenamento: ha una passione, una grinta, un entusiasmo contagiosi. Quando sei un po’ più stanco o arrabbiato, lui butta quella battuta lì che stempera le cose”.