Le dichiarazioni riguardo il modo di gestire i cambi di Simone Inzaghi fanno esplodere la polemica: secondo il giornalista, c’è qualcosa da rivedere
Il pareggio dell’Inter a Parma ha sollevato più di una discussione sul modo di gestire i cambi di Simone Inzaghi, che era già finito al centro di qualche polemica nei mesi scorsi. Nello specifico, il tecnico nerazzurro – squalificato, c’era Farris in panchina – al 65′ aveva già tirato fuori Dimarco, Lautaro Martinez e Calhanoglu.
Cambi già decisi a tavolino oppure no: l’opinione di De Grandis
Dimarco era uscito sullo 0-2, mentre Lautaro e Calhanoglu quando Bernabe aveva già accorciato le distanze. Poco dopo, è arrivato il pareggio di Ondrejka. Stefano De Grandis, giornalista di Sky Sport, ha parlato nel corso di Sky Calcio Club del fatto che i cambi di Inzaghi, durante le partite dell’Inter, sembrano rispecchiare un andamento lineare a prescindere da come vada la partita e non una decisione sul momento in base a com’è la prestazione dei giocatori.

Queste le sue parole: “Prima si cambiava in base a ciò che succedeva in campo. Inzaghi fa dei cambi già scritti a tavolino. Se Dimarco e altri escono sempre al 60′ è perché si è figli dei tempi che cambiano. Prima non accadeva questo. E l’Inter quando cambia, fa cambi peggiorativi e perde punti. Senza Calhanoglu fa fatica a gestirla“.
De Grandis: “I cambi vengono fatti vedendo la partita o il giorno prima?”
Prosegue De Grandis dicendo: “Senza Dimarco non esce più a sinistra. Ci sono giocatori chiave. Ma va tutto bene, non discuto le scelte, ma mi chiedo i cambi vengono fatti vedendo la partita o il giorno prima? Altrimenti nelle gare puoi perdere qualcosa, perché la partita a volte non ti permette quella mossa“.

In effetti, dai dati delle partite si evince che Lautaro, Dimarco e Calhanoglu escono spesso, più di altri, a prescindere da come va la partita. Inzaghi deve gestire tante competizioni e per evitare che subiscano problemi fisici e stiano fuori a lungo, deve compiere delle scelte dolorose.
Allo stesso tempo, però, le partite non permettono gestione oculata delle risorse e c’è bisogno di quel qualcosa in più che soltanto giocatori di un certo livello possono dare. L’esempio lampante è proprio la trasferta di Parma che ha visto l’entrata in campo di Zalewski, Frattesi e Correa che non hanno avuto il giusto impatto sulla gara.