Pif-Inter, c’è l’annuncio: “Si fa grazie al Governo”

Si torna a parlare della possibile acquisizione dell’Inter da parte di Pif: il Governo potrebbe avere un ruolo essenziale per la chiusura

Il calcio italiano ha cambiato veste o forse lingua, addirittura provenienza e per alcuni identità. Sarà la globalizzazione, sarà che i soldi sono altrove, sarà che non esistono più i mecenati di una volta, quelli che con bonifici e assegni regalavano gioie in rosso ai tifosi e alla loro famiglia del rettangolo verde. Bisogna fare accordi e snaturarsi per restare a galla.

Ora ci sono le proprietà straniere, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista. E se c’è andato di mezzo il romanticismo, sotto il profilo finanziario non c’era proprio alternativa. Continua a ripeterlo Marotta, che di sport e politica è un’istituzione, ma anche chi tra abiti e cravatte è abituato a calcolare segni ‘più’ e ‘meno’ come sintomo della salute di un club e del suo peso calcistico.

Da Oaktree a Pif: Milano veste gli abiti sauditi

Fin dai tempi di Thohir, che qualcuno avrà voluto pure rimuovere dalla coscienza, l’Inter si è dovuta abituare ad altro. E dall’Indonesia si è passati alla Cina, alla Suning degli elettrodomestici e della crisi Covid, infine all’America. Anzi a un fondo di investimento statunitense, che già di per sé vuol dire rigore e zero amore. Ma anche demandare ad altri e continuità aziendale, per fortuna.

Marotta ride
Un nuovo passaggio di proprietà dell’Inter non è da escludere (LaPresse) – spaziointer.it

Non si può tornare indietro, ma in un mondo intriso di liberalità e pragmatismo, c’è anche chi riesce a sognare. Sempre attraverso i soldi, per carità. E i grossi investimenti oggi nel mondo fanno rima con Arabia Saudita, quindi con Pif. Il fondo sovrano arabo del principe Mohammed bin Salman ha già più volte investito nel calcio e nei club, con il Newcastle in prima fila, ma potrebbe espandere i suoi interessi anche alle società italiane.

Gli accostamenti non sono mancati negli ultimi anni, e oggi si è tornati a parlarne su un palco piuttosto autorevole, quello del convegno “Merger & Acquisition”.

Il CEO di Lazard rilancia la pista saudita per l’Inter

Oaktree non è arrivata per restare, almeno non nel lungo periodo. Marco Samaja, CEO di Lazard Italy, ha detto la sua su Pif e sul suo possibile arrivo in una big del nostro Paese: “È vero che hanno già il Newcastle, ma non possono esercitare soft power, ha dichiarato.

Inter esulta dopo un gol
Il futuro dell’Inter potrebbe parlare arabo (LaPresse) – spaziointer.it

E ciò potrebbe portare a un nuovo cambiamento di rotta: “Visti i rapporti tra il nostro governo e l’Arabia Saudita, non escludo che possano guardare in futuro all’Inter, al Milan o alla Juve, cioè i club con cui i sauditi possono esercitare quel potere soft che a loro tanto interessa”. Quindi, ci sarebbero nuovi investimenti sul calciomercato, sì, ma anche quello sport washing di cui non si parla abbastanza.

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