Josep Martinez si è raccontato a tutto tondo nella sua ultima intervista: il portiere ha sfruttato l’occasione per mandare anche un messaggio ai rivali.
Nelle ultime quattro partite dell’Inter, è stato Josep Martinez a difendere i pali nerazzurri, complice l’infortunio di Yann Sommer. Il portiere spagnolo, prelevato l’estate scorsa dal Genoa per 15 milioni, ha dimostrato di essere all’altezza della situazione, facendo capire ad Inzaghi di essere poi una comune riserva. L’estremo difensore classe 1998 ha fatto parlare il campo, con interventi decisi e appena un gol subito. Di recente, proprio Josep Martinez si è reso protagonista tramite un’intervista concessa ai microfoni del quotidiano ‘La Repubblica‘. Il portiere dell’Inter si è raccontato a tutto tondo, cogliendo il momento anche per mandare un chiaro messaggio al Napoli, ma anche al resto dei rivali tra Champions e Coppa Italia.
Josep Martinez avvisa tutti: il messaggio ai rivali è chiaro!
Josep Martinez si è raccontato senza veli e filtri particolari nella sua ultima intervista. Il portiere spagnolo dell’Inter ha cominciato la sua uscita mediatica svelando il motivo del suo soprannome “colilla” (in spagnolo significa mozzicone di sigaretta): “Mi chiamava così papà, fumatore, perché ero sempre per terra. Mi lanciavo, mi rotolavo, spesso con una palla”.
L’estremo difensore dell’Inter ha poi parlato di come ha cominciato la sua avventura tra i pali: “Come ho iniziato da portiere? A cinque anni ero già in porta, con i bambini più grandi. Andavamo a vedere il Valencia e guardavo solo i portieri. Mio padre lo aveva fatto da ragazzo, da amatore. Mi sono sviluppato tardi. A 15 anni, in una stagione, sono cresciuto otto centimetri, arrivando a un metro e mi ha chiamato il Barcellona”.

Non è mancato il commento sugli obiettivi stagionali con la maglia dell’Inter. Josep Martinez è stato chiaro e diretto, avvisando il Napoli e il resto dei rivali: “Vogliamo vincere tutte le partite. Il primo pensiero è il campionato, la Champions è il sogno”.
Josep Martinez ha speso due parole anche per il suo compagno Yann Sommer: “È dura essere il numero 12? Non è facile. Devi lavorare su te stesso, allenarti, aspettare l’occasione, sapendo che può arrivare in ogni momento. Con Yann abbiamo un rapporto bellissimo. Ha dieci anni più di me, è un modello. Con i piedi è il numero uno al mondo. Alimentazione? Mi mancano il pesto di Genova e la focaccia pucciata nel cappuccino. Pure le arance di Alzira, la mia città, le più buone al mondo“.