Caso plusvalenze, notizia a sorpresa: Inter indagata

Notizia a sorpresa in casa nerazzurra: la Procura di Milano ha aperto un’indagine relativa al caso plusvalenze. 

Dopo la vittoria del Campionato, nonché la conquista del 20° Scudetto e della seconda stella, in casa Inter non sono arrivate sempre grandi notizie: il club nerazzurro, infatti, nelle ultime settimane ha subito un cambio di proprietà, passando dalle mani di Steven Zhang a quelle del fondo americano Oaktree: dopo 8 anni di presidenza, il giovane imprenditore cinese non è riuscito a restituire il prestito aperto 3 anni fa, causa anche i forti blocchi imposti dall’economica cinese, dovendo di conseguenza cedere le quote nerazzurre.

In casa Inter, però, nelle ultime ore è arrivata un’altra notizia a sorpresa, che ha spiazzato non poco gli addetti ai lavori: la Procura di Milano ha aperto un’indagine sul caso plusvalenze.

Caso plusvalenze, Inter al centro delle indagini: cosa succede

Come tutte le società, anche i club calcistici sono sottoposti a rigidi controlli, soprattutto a livello economico-finanziario. Nella scorsa stagione, il caso plusvalenze aveva colpito il mondo Juventus, con la procura che ha penalizzato la squadra bianconera a livello di classifica. Questa volta, però, al centro dell’attenzione c’è l’Inter e, in particolare, alcuni trasferimenti con la società della Roma.

Inter indagata: l'accaduto
Sede Inter ANSA spaziointer.it

Al centro delle indagini sul caso plusvalenze c’è anche la Roma, ed in particolare l’ex presidente dei giallorossi James Pallotta e l’amministratore delegato Guido Fienga, ai quali, lo scorso 22 aprile, è stato notificato l’avviso di conclusione indagini per il reato di concorso in false comunicazioni sociali. Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, nel mirino c’erano gli scambi con la Juve di Spinazzola e Pellegrini.

Nel fascicolo, però, sono presenti i dettagli dell’affare di Nainggolan tra la Roma e l’Inter, e le relative acquisizioni di Santon e Zaniolo: il belga, pagato 38 milioni di euro, avrebbe generato una plusvalenza di 34,1 invece che di 24 milioni. Nella nota della Guardia di Finanza, si legge che “col fine di poter contabilizzare una plusvalenza più alta di quella effettiva (…) si decideva di fissare i valori dei calciatori oggetto di scambio a un prezzo diverso da quello che sarebbe stato stabilito“.

La Procura di Roma continua la sua indagine, mentre quella di Milano dovrà indagare in casa nerazzurra: nel mirino ci sono quattro mail, risalenti al giugno 2018, partite dalla sede dell’Inter. La prima contiene le bozze dei contratti, mentre le successive tre, spedite a distanza di nemmeno una settimana, contengono i contratti definitivi dei tre calciatori.

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