Finale Champions, Acerbi ricorda: “Ho già battuto Haaland!”

Il 10 giugno è ormai alle porte, finito il campionato, la squadra di Inzaghi ha solo in mente la finale di Champions League contro il Manchester City all’Ataturk Olympic Stadium ad Istanbul.

Nella giornata odierna molti calciatori dell’Inter hanno rilasciato interviste ai vari media per parlare della partita tanto attesa e delle loro emozioni a riguardo.

Acerbi in campo durante Inter-Juventus
FC Internazionale v Juventus FC – Serie A Francesco Acerbi of FC Internazionale looks on during the Serie A football match between FC Internazionale and Juventus FC. Milan Italy Copyright: xNicolòxCampox

Acerbi parla prima della finale

A rispondere alla domanda di Sky è Francesco Acerbi, il difensore neroazzurro, arrivato quest’anno.

Francesco Acerbi avrebbe mai pensato di arrivare in finale di Champions League?

“Penso che non l’avrebbe pensato nessuno, no. Ma dopo aver passato quel girone con Bayern e Barcellona la situazione ti rende più forte. Siamo stati bravi e fortunati col Porto, bravissimi con il Benfica e ancora meglio con il Milan. Ora manca l’ultimo step, andando avanti speravamo di fare qualcosa di importante”

Acerbi nel Media-Day ad Appiano ha realizzato un’intervista anche a Sport Mediaset. Di seguito quanto riportato:

“È un sogno che si vuole realizzare a tutti i costi. Arrivare in finale è tanta roba, ma se non vinci alla fine… Nessuno arriva in finale per caso, ma si vogliono e si devono vincere. Una delle due alzerà il trofeo, noi cercheremo di fare il meglio possibile per portarlo a casa”.

Haaland l’hai incrociato e battuto con la Lazio tre anni fa.

“Abbiamo vinto, lo ricordo, il Dortmund era forte ma l’abbiamo portata a casa. Haaland è un problema, ma ci sono anche Gundogan, De Bruyne e altri in panchina che valgono. Il City è stato organizzato per questo, noi siamo lì non per caso ma perché siamo una squadra forte e ce la giocheremo senza paura ma con grande rispetto, dando qualcosa in più rispetto a tutte le altre partite di quest’anno”.

Stai vivendo le stesse situazioni della finale dell’Europeo?

“No, è un po’ diverso perché prima dovevi pensare al campionato, con 45 giorni a Coverciano tra andata e ritorno. Qua inconsciamente pensi alla finale dal sorteggio, ma prima c’è il campionato, c’era da vincere la Coppa Italia. Dentro di te si muoveva sempre qualcosa. In questa settimana inizi ad avere l’adrenalina e la voglia di giocarla. È diverso ma è comunque sempre un grandissimo trofeo”.

È una grande rivincita anche per te?

“Io ero tranquillissimo. Tutti pensano che ho fatto una grande stagione ma ne ho fatte anche altre, non mi stupisco. Poi è ovvio che abbiamo fatto qualcosa di straordinario e cercheremo di mettere l’ultimo tassello che è quello più importante”.

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