Champions League, Balotelli doppio ex della finale: “Meglio partire sfavoriti!”

La stagione sta per volgere al termine. Sono cominciati ad arrivare i primi verdetti dai vari top campionati europei e ne continueranno ad arrivare nelle ultime due giornate. L’Inter, dopo aver ottenuto il pass per la finale di Champions League di Istanbul contro il Manchester City e aver vinto la nona Coppa Italia della loro storia, possono qualificarsi alla prossima Coppa dei Campioni già questa sera con un pareggio contro l’Atalanta.

Le parole di Balotelli

Uno dei giocatori che ha vestito sia la maglia dell’Inter sia quella del Manchester City è Mario Balotelli. L’attaccante italiano, che ha vinto l’ultima Champions League dell’Inter nel 2010, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole.

Sulla finale
Ho ricevuto tanti inviti per la finale di Istanbul, sono indeciso: mi sa che mi siederò al centro dello stadio, per evitare equivoci. Il mio cuore è diviso a metà, meglio non dire altro. La testa mi dice che mi piacerebbe vincessero entrambe. Ma non si può.

Sull’Inter
La A viene un po’ snobbata, ma i fatti dicono che le nostre squadre si fanno valere. Ho visto Inter-Fiorentina: una partita bellissima, con contenuti tecnici di alto livello. L’Inter ora è indubbiamente in forma e ha tanti giocatori che fanno la differenza. A cominciare dal mio amico Dzeko, ma non trascurerei Lukaku e lo scatenato Lautaro: bellissimo il secondo gol con i viola. L’esperienza mi dice che in finale, in partita singola, è meglio arrivare sfavoriti. La squadra di Guardiola esprime un gran bel calcio, ma anche quella di Inzaghi è molto efficace.

Balotelli
Balotelli

Sulla sua esperienza all’Inter
Il gol al Rubin Kazan mi fece sentire protagonista, per me fu un’esperienza meravigliosa: un ragazzo che tocca il cielo con un dito. Poi alzare quella coppa, mi vengono ancora i brividi.

Su Dzeko
Con Edin c’era un feeling incredibile. Quando è venuto in Italia ad alcuni amici romani lo dissi subito: aspettatelo, è un fenomeno. Anche a Milano fa la differenza.

Su Haaland
Erling è straordinario. Anche su di lui Mino Raiola aveva avuto un grande intuito. Nel City abbondano gli uomini assist: Guardiola sa bene come servirlo e lui è un cecchino formidabile. Anche l’Inter ha attaccanti di primissimo piano. Sarà apertissima.

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