Inter-Milan di Champions League: un derby che farà la storia

Non prendiamoci in giro: avere in semifinale di Champions League l’euroderby tra Inter e Milan è un evento epocale. Ricordo ancora la doppia sfida europea del 2003, con le due squadre che erano allenate rispettivamente da Cuper e Ancelotti e vantavano tra i titolari giocatori iconici come Crespo, Recoba e Zanetti per i nerazzurri e Pirlo, Shevchenko e Rui Costa per i rossoneri.

Una doppia sfida del genere verrà ricordata in ogni fascia d’età: se si è bambini, si vivranno gli incontri in maniera spontanea, con la vittoria o la sconfitta di una delle due che resterà stampata per sempre nei ricordi e che alimenterà la voglia di tifare del piccolo tifoso, mentre da adulto, con uno sguardo più disilluso, ci si prepara alle due partite in maniera sommessa, per non alimentare un entusiasmo che potrebbe annullarsi in caso di sconfitta.

Inzaghi vs Pioli e Lautaro vs Leao

Lautaro
Inter Milan Lautaro

Vent’anni dopo, la sfida in campo vedrà scontrarsi due giovani già affermati ma con il futuro ancora davanti come Lautaro Martinez e Rafael Leao. Due giocatori dalle caratteristiche diverse ma che possono fare la differenza in qualunque momento: il primo ha dalla sua la caparbietà tipica del Toro e una leadership consolidata nello spogliatoio interista, mentre il secondo con i suoi strappi sulla fascia sinistra può far passare dei brutti 90 minuti al suo avversario (in questo caso uno tra Darmian e Dumfries).

Anche in panchina si affrontano due ideologie agli antipodi: Inzaghi è riconosciuto per il suo modulo, il 3-5-2, e il suo calcio muscolare, fatto di corsa e sacrificio ma che non tralascia la qualità — pensiamo alla crescita di Calhanoglu sotto la sua gestione — mentre il Milan di Pioli è basato sull’attesa, sulla ripartenza letale guidata da Theo Hernandez e Leao, con giocatori di qualità come Bennacer a guidare la manovra supportati dalla fisicità di Tonali e Krunic.

I presupposti per vedere due grandi sfide ci sono tutte, con Inter e Milan che dopo vent’anni possono ridare una grande gioia o un amaro dolore a quei bambini che nel 2003 avevano assistito sul divano, in piazza o a San Siro a quella doppia sfida, che adesso vivranno da adulti.

 

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