Inter, con la Lazio vittoria con le unghie e… con le corna: il futuro sorride ancora

Rimpianti e gioia. Rammarico e fiducia. Sensazioni contrastanti avviluppano l’animo dei tifosi interisti, travolto da domande che si sviluppano così: “Come sarebbe stato se..?”, “Cosa sarebbe successo qualora…?”.

Inutile guardare al passato: occorre solo pensare al presente, che da una dodici giorni a questa parte ha tutt’altro volto. Dopo la sconfitta casalinga con il Monza il futuro non sorrideva all’Inter, il quale rischiava di mettere in discussione il proprio destino in ogni ambito.

Ma da allora la banda di Inzaghi ha cambiato marcia, rimanendo con la barra dritta e rilanciandosi: i nerazzurri si sono rifatti vivi in zona Champions League, hanno conquistato la finale di Coppa Italia e si giocheranno l’accesso ad Istanbul contro i “cugini” del Milan.

Simone Inzaghi Inter
Inter-Lazio Inzaghi

Inter-Lazio, i nerazzurri trovano la chiave per il successo: reazione da vera squadra

Il 3-1 ottenuto a scapito della Lazio ha ostentato una, se non la migliore Inter della stagione. I 75000 di “San Siro” hanno assistito ad uno spettacolo inedito in questa stagione, quasi sorprendente.

La vittoria del lunch match ha rivelato un’indole nuova della formazione di Inzaghi: la resilienza. Tante volte in passato Lautaro e compagni, in situazioni di svantaggio, non hanno saputo reagire allo schiaffo. Per un incontro fondamentale come quello di ieri era necessaria un’inversione di tendenza.

L’Inter non si è fatta trovare impreparata all’ultima chiamata Champions e ha risposto nel migliore dei modi: mostrando quella capacità di improvvisare in un copione già visto e rivisto nel corso di questa annata.

Dopo il gol di Felipe Anderson a molti erano tornati in mente numerosi scivoloni recenti: nerazzurri in controllo, ma mai capaci di colpire al momento giusto e trafitti nelle poche occasioni create dagli avversari.

Lautaro Martinez esulta a San Siro
Inter-lazio Lautaro Lukaku

Inter, resilienza e LuLa: torna l’intesa tra il belga e il dieci di Inzaghi

Ma qualcosa è cambiato nella testa e nel cuore degli uomini di Inzaghi, i quali, affilando gli artigli, sono riusciti a ribaltarla. In particolare il tecnico piacentino ha inteso la necessità del momento e ha rimodellato la squadra a trazione anteriore, inserendo Lautaro (chiamato a gran voce dal pubblico del “Meazza” ) al posto di un Correa incolore e Gosens per Bastoni, con Dimarco schierato braccetto “offensivo”.

Mai due cambi furono più azzeccati: dal minuto 73 è iniziato il LuLa-show. I “partner in crime” hanno preso per mano l’Inter. I due si sono cercati e trovati come già successo ad Empoli: stavolta le incornate del Toro hanno trafitto i biancocelesti. Qualora proseguissero su questi livelli, il 10 e il 90 possono essere un’arma letale. Ma l’immagine della gara è nel tuffo dell’esterno tedesco, disposto a tutto, anche a lussarsi una spalla, pur di portare i nerazzurri al successo.

Ciò che ora può giocare a favore dell’Inter è la forma fisica ritrovata. Paradossalmente gli impegni ravvicinati non hanno inciso nel rendimento dei ragazzi di Simone Inzaghi, i quali hanno corso e lottato su ogni pallone per agguantare la vittoria.

È legittimo pensare che la condizione atletica verrà lentamente meno. Inoltre, la pazza Inter può rifarsi viva in qualsiasi istante, ma resilienza e Lu-La sono un cocktail letale. Guai scherzarci.

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