Gosens sicuro: “Aprile mese decisivo per l’Inter”, poi la risposta sul suo futuro

Saranno due mesi di fuoco per l’Inter, da dentro o fuori in tutti i fronti: a partire da sabato i nerazzurri affronteranno un tour de force che deciderà le sorti in campionato, Champions League e Coppa Italia.

In un momento così delicato il gruppo dovrà lasciare da parte i rancori, unirsi viaggiare a vele spiegate verso il raggiungimento degli obiettivi. Lo sa ben Robin Gosens, intervistato da Repubblica.

Il tedesco ha analizzato ciò che è stato e ciò che aspetta la squadra di Inzaghi in questa stagione:

Abbiamo qualità per vincere ma ci è mancata la continuità. Ne siamo consapevoli, ne parliamo e ci arrabbiamo. Adesso arriva un mese importante, ci giochiamo la stagione in nove gare e dobbiamo vincerle tutte. Se battessimo il Benfica spero di incontrare il Milan. Un’emozione incredibile quando ho giocato il derby, c’è pressione, tifo e tensione, immagina in una semifinale di Champions, ciao…».

Gosens intervista Inter

Inter, Gosens suona la carica: “Il trasferimento all’Inter un dono”

Il numero 8 ha poi tentato di dare spiegazione alla tendenza negativa dell’Inter contro le piccole:

Ci sono tanti fattori che spiegano questa cosa, attenzione movimenti e approccio. E poi dopo certe vittorie non riusciamo a resettare e a livello inconscio pensiamo che se abbiamo battuto il Barcellona non possiamo perdere con lo Spezia. Ed è un errore perché non esistono gare semplici. Non so se abbiamo perso motivazioni per colpa del Napoli. C’è da giocarsi la Champions. Potrebbe essere stata anche la pausa per il Mondiale, non c’è stato tanto tempo di liberare la testa».

Gosens ha approfittato dell’intervista per lanciare un messaggio d’amore al Biscione, affermando inoltre quanto segue su un eventuale trasferimento in estate:

In futuro per me c’è solo l’Inter. Nessuno mi ha mai regalato nulla in carriera, ma il trasferimento alla Pinetina l’ho vissuto come un dono. È una delle squadre più grandi al mondo, voglio dimostrare di meritarla. Finora non sono stato il calciatore che l’Inter pensava di aver comprato e l’ho detto ai dirigenti. Avevo sottovalutato quanto gli infortuni potessero incidere sul mio gioco che è molto fisico. Ora mi sento bene e voglio far vedere chi sono davvero.

Per concludere, il classe 1994 si è soffermato sul rapporto con Dimarco, suo concorrente per il posto da titolare sulla fascia sinistra:

Abbiamo un bel rapporto con Dimash, mi ha aiutato fin dall’arrivo a Milano. È cresciuto nell’Inter e mi ha insegnato ad amarla. Vederlo giocare benissimo è uno stimolo. Ed è uno stimolo per lui quando gioco bene: la concorrenza fa bene. Riprendermi la Nazionale? Se gioco bene con l’Inter viene di conseguenza. Brehme mi ha chiamato quando ho firmato: mi ha augurato di continuare la storia vincente dei tedeschi in nerazzurro. Sono qui per questo».

Impostazioni privacy