L’Inter ha perso la sua identità

Risveglio amaro in casa Inter, anche se amara è stata tutta la giornata di ieri, a partire dalle 14.20 circa, quando l’arbitro Valeri ha decretato la fine del match del Friuli tra l’Udinese e i nerazzurri.

Forse l’amarezza, soprattutto da parte dei tifosi, è venuta fuori molto prima, intorno alle 12 e 35, qualche minuto dopo il vantaggio con Barella.

Sì, dopo il vantaggio, perché subito dopo l’1-0 nerazzurro, gli uomini di Inzaghi hanno smesso di giocare e lo hanno fatto per il resto di tutta la partita, ad eccezione di qualche fiammata a inizio secondo tempo, troppo poco per essere l’Inter.

Nessuno vuole puntare il dito contro nessuno, ci mancherebbe, ma ad un certo punto bisogna anche capire cosa succede. Lo vorranno capire i diretti interessati (mister, giocatori, società), ma lo vorranno capire anche i tifosi, che “sola non la lasciano mai”, come reciterebbe proprio un loro coro.

Getty Images, Edin Dzeko

La sensazione è che si sia rotto qualcosa e la preoccupazione è che quel qualcosa sia difficile da riaggiustare.

Tutto lascia pensare che sia un fattore psicologico. La sicurezza di poter vincere l’anno scorso il campionato e non esserci riusciti, ha creato, molto probabilmente, delle insicurezze. Insicurezze che stanno venendo fuori.

La speranza è che questo momento venga superato il prima possibile, ma la paura è che si sia persa l’identità e, se così fosse, sarebbe un gran problema.

Impostazioni privacy