Il sindaco a sorpresa sul nuovo San Siro: “Ci basta un club tra Inter e Milan!”

Il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, è intervenuto in diretta negli studi su Sportitalia per parlare del futuro stadio di San Siro.

Si è parlato dell’ipotesi di trasferimento nelle aree dismesse, in caso di mancato accordo con il Comune di Milano per la zona dell’attuale San Siro.

San Siro
Giuseppe Meazza, San Siro

Il sindaco ha detto: “I tempi? I soggetti coinvolti devono essere tre: Comune, proprietà e club. Il Comune ha dato la disponibilità e anche gli strumenti urbanistici lo consentono. Il PGT consente l’arrivo sulle aree dismesse di uno stadio con i servizi collegati come attività commerciali e alberghiere. La proprietà si è resa disponibile a un rapporto con i club e farebbe da volano per tutta l’area. Sono le due società che devono prendere una decisione, stanno ragionando come hanno fatto in passato. Non è la prima volta che esce il nome di Sesto San Giovanni, in passato è sempre stato utilizzato più che altro per mettere in un angolo il Comune di Milano mentre adesso credo siano arrivati ad un bivio: o intraprendono la strada di Milano e quindi tempi incerti, oppure quella di Sesto. E’ un bivio perché questa è un’area in trasformazione, dove sono partite molte cantierizzazione e tutta la visione strategica o si disegna oggi comprendendo lo stadio o una volta passato il treno non ci sono altre opportunità”.

Contatti diretti? Ad oggi non è depositato nessun progetto, ho visto quello presentato per Milano che è di circa 150mila metri quadrati di superficie e immagino che sia qualcosa di simile: abbiamo un milione e 200mila metri quadrati, ce ne stanno anche tre”.

Credo che il problema sia dei club, decidere se vogliono avere i tempi certi dell’investimento nell’immediato oppure a Milano vedo che ci sono grandi criticità. Questa è la differenza tra un’area proprietà pubblica e una di proprietà privata. Basterebbe un solo club”.

Se il sindaco Sala perde il nuovo stadio è perché non riesce a trattenere Milan e Inter che hanno bisogno di tempi certi per fare l’investimento, che sia a Sesto San Giovanni o a Milano o in un altro comune. Se le società e i fondi hanno bisogno di patrimonializzare e comprendono che su Milano questa possibilità non c’è, ci sta che si guardino in giro. La città mette a disposizione, sia come Comune che come proprietà, la possibilità di trasferire il progetto stadio se le società non dovessero trovare un accordo su San Siro o anche una di loro due. Gli scenari sono molteplici. Spazi anche livello urbanistico ce ne sono in abbondanza e lo faccio con la logica di volano di tutta l’area e di città metropolitana con la dislocazione di servizi non solo nella città di Milano, ma anche distribuiti sulla prima cintura metropolitana”. ha concluso.

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