Serie A, niente più Eriksen bis: la novità per gli sport agonistici!

Ciò che è successo il 12 giugno 2021 ha spaventato un po’ tutto il mondo, calcistico e non, e ha mandato un messaggio forte alle alte cariche della UEFA e dei singoli campionati.

La sicurezza e la salute prima di tutto. Ma siamo sicuri che in Italia le regole imposte a tal proposito non siano fin troppo stringenti?

Probabilmente si, ed è per questo motivo che, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, la FIGC starebbe pensando di rivalutare alcune dinamiche per gli sport agonistici.

Serie A Defibrillatori Eriksen

Sono attese novità proprio in materia di defibrillatori. In quale direzione? Pur restando massima l’attenzione su questo tema specifico e sulla prevenzione primaria della morte cardiaca improvvisa (MCI, ridotta in questo modo del 90% tra gli atleti under 35), dovrebbe essere valutato dagli esperti un approccio più graduale e ponderato. Primo punto di valutazione resterà la natura della patologia invalidante, la sua gravità; al secondo punto, sarà il tipo di sport praticato tra le varie categorie individuate: gli sport di destrezza, come equitazione o sport di tiro; di potenza, come sollevamento pesi; di tipo misto, come calcio, rugby, basket, tennis; gli sport “aerobici” come nuoto, corsa, ciclismo di fondo; quelli aerobico-anerobici massivi, come il canottaggio. Una malattia recidivante, o potenzialmente progressiva, che può aggravarsi per sforzi ripetuti ad alta intensità, come ad esempio la cardiomiopatia aritmogena (la malattia di Morosini Astori) non potrà in un atleta essere superata semplicemente con un ICD. Diverso il discorso, per esempio, in caso di miocardite (malattia infiammatoria del cuore causata da un virus) la cui guarigione completa potrebbe consentire la rimozione del defibrillatore stesso e il ritorno alle gare. In sostanza, non è che in Italia non si gioca né si giocherà semplicemente perché si ha un defibrillatore: dipende e dipenderà da molte cose. Le nuove Linee Guida COCIS, pur rimanendo attente e severe nel proteggere la salute dell’atleta, lo metteranno in chiaro“.

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