Lukaku e Conte in crisi? Marotta risponde in diretta

L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta ha parlato ai microfoni di Sky nel pre partita contro il Genoa. Partita di vitale importanza per i nerazzurri per provare a rialzare la testa.

Le sue parole:

Sanchez al posto di Lautaro, si sono invertite le gerarchie? No, normali rotazioni di giocatori soprattutto riguardo all’ultimo periodo che abbiamo affrontato diverse partite. Non parlerei di grande gap tra chi gioca e sta in panchina, abbiamo un ottimo gruppo.

Bonus finiti? Innanzitutto abbiamo viaggiato con un rullino di marcia straordinario, è normale il calo quando bisogna affrontare così tante partite. La gestione non è facile, anche altri club hanno avuto difficoltà. Questi sono i mesi più difficili, le insidie possono nascondersi dietro l’angolo in quelle partite che sembrano scontate.

Come sta la squadra? La squadra sta bene. Quando giochi contro queste squadre possono sembrare partite facili ma non è così. Dobbiamo venirne fuori per affrontare le prossime partite con più regolarità.

È una stagione positiva? Sì direi di sì, fino ad oggi molto positiva. Siamo presenti in tutte le competizioni. Nel calcio vale l’equazione che chi più spende vince ma non è così. Grazie al ricambio tra Conte e Inzaghi si è continuato con una metodologia equivalente. Quelle caratteristiche che ci hanno portato a vincere sono rimaste intatte. Poi nello sport ci devono essere le ambizioni, e possiamo dire che lottiamo per lo scudetto!

Conte e Lukaku non stanno facendo benissimo: “Questo è lo sport, non posso godere su queste difficoltà per coloro che hanno contribuito alla vittoria. Dobbiamo guardare in casa nostra. Non possiamo dimenticare chi ci ha aiutato a raggiungere obiettivi quindi il ricordo deve essere piacevole.”

Ritorno in campo di Eriksen: “Sono molto contento per lui perché sicuramente ha sofferto molto. Il fatto che là Premier gli concede la possibilità di giocare è positivo. I migliori auguri da tutto l’ambiente nerazzurro per il continuo della sua carriera. In Italia ci sono altre regole

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