Marotta: “Cessione dei big? Non sono in grado di esprimermi al momento”

Beppe Marotta è intervenuto a Radio Sportiva questa mattina, dopo la vittoria del campionato. “Il sogno è vincere il ventesimo scudetto e conquistare la seconda stella. Campionato o Champions il prossimo anno? La differenza è che la Champions è un torneo in cui servono anche circostanze favorevoli. In campionato emerge la migliore. E’ qualcosa di inimmaginabile, ma siamo italiani e sarebbe bello gustare anche questa stella sulla maglia dell’Inter”.

Sulla sostenibilità del sistema. 
“L’Uefa ha già previsto un format diverso della Champions ma in tutta onestà questo modello non garantisce più sostenibilità. Il calcio romantico dei mecenati è completamente finito. C’è un indebitamento molto forte legato alla gestione ordinaria e alla contrazione dei ricavi legata alla pandemia. Al di là del cambiamento del format c’è un obiettivo di ridurre il costo del lavoro, i guadagni dei giocatori sono sproporzionati. Se invece di una squadra di calcio fossimo un’azienda che fabbrica bottiglie o maglioni saremmo ai limiti del default”.

Sulla vittoria dopo gli scudetti della Juventus.
“Rivalsa non c’è, c’è sempre stata la giusta competitività. Il sogno si è realizzato in qualcosa di concreto. Sono estremamente felice. Rompere l’egemonia della Juventus è appagante. I rapporti sono buoni ma in campo è giusto cercare di vincere. Sappiamo di avere un avversario forte, come lo sono altre squadre. Sta a noi renderci pericolosi”.

Sulla cessione dei “big” come possibile opzione.
“Oggi non sono in grado di esprimermi perché aspettiamo il momento giusto. La proprietà ci manifesterà le linee guida. Posso dire che la contrazione dei costi è un obiettivo non solo dell’Inter ma di tutti i club”.

Sul vertice con Zhang e Conte.
“Servirà un incontro per dare una vision. La proprietà ha profuso tanti investimenti, ma bisogna confrontarsi. I presupposti sono positivi, Conte nonostante abbia lavorato sodo per migliorare la squadra e la società si trova bene. L’Inter è una società blasonata che nulla ha da invidiare ai club più famosi al mondo. Però la proprietà detta le regole e a quelle ci si attiene. Ma ora vogliamo goderci il momento, dopo due anni di duro lavoro”.

Sulla festa scudetto.
“Purtroppo ci sono gli impedimenti legati alla sicurezza e quindi è normale che non possiamo sbizzarrirci con la fantasia. Già ieri si è andati un po’ oltre nonostante i nostri appelli social. Però poi è nato questo entusiasmo difficile da limitare. Per il futuro immediato mi spiace che in occasione della premiazione nell’ultima partita non possa esserci il pubblico. Questo è desolante. Una partita senza pubblico è pari allo zero. Faremo una festicciola con la squadra, tra di noi, ma non ci sono iniziative particolari”.

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