Sacchi: “L’Inter sta migliorando, ma devo dare un consiglio a Conte”

Arrigo Sacchi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, parla di derby e si concentra sull’Inter, assoluta protagonista del momento.

Le sue parole

“Poche storie, l’Inter ha vinto con merito, ma soprattutto sta migliorando. Conte sta facendo un buon lavoro, la sensazione è che la squadra abbia fatto il salto. La squadra sta crescendo, è ben protetta dietro, micidiale nelle ripartenze e oggi unisce alla forma e all’intesa di chi già finora era stato decisivo, come Lukaku, Lautaro e Barella, anche l’apporto di chi sembrava fuori dal progetto e invece Conte è riuscito ad inserire in corsa, come Eriksen e Perisic”.

Per l’ex CT è importante che l’Inter non giochi le coppe, in questo caso può concentrarsi su un unico obiettivo: “Conte può sbizzarrirsi nella preparazione delle partite. Io lo conosco, ho visto i suoi allenamenti: è tra i tecnici più preparati e tra i più sensibili a capire i momenti dei giocatori e a stimolarli e convincerli per inserirli nella sua idea di calcio. Già così l’Inter è una squadra convincente, ma se posso dare un consiglio a Conte vorrei che prendesse ancora di più l’iniziativa: ora ha delle certezze difensive che gli consentono di rischiare di più ed essere sempre padrone del gioco”.

Sulla vittoria dello scudetto, dice: Ci sono ancora troppe partite davanti per dire che l’Inter ha già vinto, ma dipenderà da loro. Se manterranno la voglia di migliorarsi hanno tutto per conquistare il titolo, se invece si accontenteranno pensando di essere invincibili allora può tornare tutto in gioco”.

Infine, un pensiero sul derby: “Nella prima mezz’ora i nerazzurri potevano fare quattro reti… Il primo gol subito dopo solo 4 minuti è emblematico. Pronti via, Lukaku lanciato che va via con facilità a Romagnoli. Se Lukaku riceve la palla e si appoggia sul difensore, lo rovescia. Se va via in velocità, lo asfalta. L’unica è anticiparlo, altrimenti sei finito. Al Milan di oggi manca il pressing, manca l’organizzazione, quel muoversi insieme riducendo gli spazi che gli ha consentito di essere in testa a lungo”.

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