L’EDITORIALE – Nicolò Barella (e il resto scompare)

Non ci si può più nascondere dietro frasi preservanti come “ha solo 23 anni, deve ancora dimostrare tanto” e simili. No. Nicolò Barella è ufficialmente un Top Player

Rendimento

Ormai è da un anno e mezzo che il rendimento del mille polmoni sardo cresce di partita in partita. Da un anno e mezzo a questa parte saranno state quattro le partite giocate sottotono. Il ragazzo cagliaritano si afferma prepotentemente in Nazionale, nelle competizioni europee e in Campionato. Continua a crescere, sembra non avere limiti: una fontana che sgorga inesauribilmente.

Non solo corsa e sostanza

Infatti, quando Barella si è mosso da Cagliari in direzione Inter, fondamentalmente le sue attitudini vertevano su un gioco di copertura in mezzo al campo, palloni recuperati e tantissima corsa, con qualche sprazzo di ottime giocate quali assist, lanci lunghi e dribbling. In un anno e mezzo non ha solo consolidato le giocate nel suo repertorio, è cresciuto di pari passo, di partita in partita, in sostanza e in qualità.

Ha la giocata illuminante

Nicolò ha il coniglio nascosto nel cilindro, il colpo del campione, quello che svolta il risultato e cambia le carte in tavola. Insomma, quando tutto va male, in un modo o nell’altro, ci pensa Barella. Sempre più determinante per l’Inter di Conte, non solo pilastro, ma base imprescindibile.

Maturità rinnovata

il centrocampista si perde in meno contrasti irruenti (che spesso portavano ad ammonizioni inutili) e in meno chiacchiere fraseggianti palla al piede, garantendo giocate solide al servizio della squadra. Sì insomma dai, Barella ha 23 anni: questo è solo l’inizio.

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