Pazza Inter, attacco poco concreto e difesa ballerina. Barella e Lukaku le uniche luci

Antonio Conte, quando il 31 Maggio 2019 è stato presentato come nuovo tecnico dell’Inter, ha voluto lanciare lo slogan no more crazy, facendo capire fin da subito che la sua Inter non sarebbe stata folle come in passato. Un’assenza di pazza Inter che abbiamo però avuto solo allo stadio, dove su richiesta del tecnico non viene più riprodotto lo storico inno nerazzurro. Per il resto, la pazzia l’abbiamo sempre ritrovata nei colori nerazzurri durante la passata stagione.

L’attacco non punge più

Una pazza Inter che abbiamo ritrovato anche all’inizio di questo campionato: 9 gol fatti e 5 subiti nelle prime due, una rimonta perdifiato contro la Fiorentina nel primo match e una vittoria col Benevento che aveva suscitato qualche dubbio nonostante il risultato. Dopo questi primi due incontri, 8 gol fatti e 5 subiti nelle successive sei partite, con quattro pareggi, una sconfitta nel derby e una sola vittoria. Un Inter che ha in parte ritrovato quella solidità difensiva della passata stagione, nonostante i blackout contro Parma e Gladbach, ma che si è riscoperta poco concreta in attacco. E questo è un dato che suona strano se consideriamo che Lukaku ha messo a referto 7 gol nelle sue 7 presenze. Ma dopo Romelu, il vuoto. Lautaro Martinez dopo i tre gol nelle prime tre giornate si è arenato, tra nervosismi ed errori clamorosi. Sanchez, che pur aveva iniziato bene la stagione, si è dovuto fermare per l’ennesimo problema fisico dovuto alle Nazionali. Pinamonti sta lavorando sodo, è entrato bene quando chiamato in causa, ma è ancora troppo acerbo per poter reggere il peso dell’attacco nerazzurro. Se poi guardiamo lo show di Gervinho ieri sera, e le panchine di Giroud al Chelsea, porsi qualche domanda è lecito. E se a questo ci aggiungiamo un Eriksen troppo brutto per essere vero, e un centrocampo abbastanza sterile, la situazione inizia a farsi complicata. L’unica nota positiva nella mediana nerazzurra è Nicolò Barella, il futuro, un instancabile motorino che abbina quantità e qualità in modo incredibilmente naturale, ma al quale manca ancora quella concretezza in zona gol.

La pazza Inter, non ce ne voglia Conte, l’abbiamo rivista anche ieri a San Siro. Ma, con un Milan e un Napoli che corrono e una Juve che arranca, quando i nerazzurri abbineranno cinismo e pazzia? La qualità non manca, così come i ricambi. Al netto di qualche errore arbitrale e della stagione anomala, riuscirà Conte a riprendere le redini in un’annata che sarebbe potuta, e dovuta, partire molto meglio?

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