Bergomi: “Eriksen resta un problema, al suo posto gioca il migliore”

L’EX DIFENSORE NERAZZURRO BEPPE BERGOMI HA DETTO LA SUA A PROPOSITO DEL DERBY DI QUESTA SERA

L’opinionista sportivo nonché commentatore storico Beppe Bergomi è intervenuto ai microfoni di Radio Deejay per parlare del derby che vedrà la luce questa sera alle 18:00. Ha affrontato varie tematiche tra le quali le probabili formazioni, i pronostici e soprattutto l’enigma Eriksen.

Lo scontroHakimi-Hernandez [asserisce Bergomi] è un duello tra i tanti che vedremo. Sono due squadri forti con un’identità importante: il Milan non può nascondersi, è forte e costruita bene. Non so se l’Inter è tanto più forte del Milan: magari sul lungo forse sì, ma in una partita secca non lo so. E’ sempre alla pari il derby, il Milan è pari all’Inter. Pronostico? Metto una bella X.”

Conte e la formazione “Conte? Sembra un altro Conte, quello che piace a me: deve avere pazienza, trasmettere calma e serenità a tutto l’ambiente. Da quella riunione è uscita un’altra persona. Mi piace quando un allenatore comunica in questa maniera: saper comunicare è fondamentale. Nel lavoro sul campo è molto bravo, la sua identità l’ha data subito: anche se ha avuto pochi giocatori, sanno come giocare. La comunicazione è importante, prima qualche sbavatura la faceva, ieri ha comunicato benissimo. Alla lunga l’Inter può valere qualcosa in più, ma oggi sono alla pari: l’Inter non ha la panchina, a centrocampo è in difficoltà senza Nainggolan, Gagliardini e Sensi. Non hai l’uomo derby, Vecino, un giocatore importante.”

Il caso Eriksen “Per l’Inter sarà sempre un problema: la domanda su di lui ci sarà  sempre. Mettiti nei panni di Conte, che ieri ha risposto bene: ma noi dobbiamo chiederci se il suo talento è così grande da primeggiare in Serie A. Io non ne sono mai stato convinto. Noi mettiamo in difficoltà Conte parlandone sempre. Oggi il ruolo di trequarti lo prende Barella, il centrocampista più forte dell’Inter: Eriksen può essere una soluzione. Aspettiamo di vedere se cambierà la sua mentalità: anche giocatori come Zola, Bergkamp e altri che qui facevano fatica, in Premier hanno fatto cose straordinarie”, conclude Bergomi.

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