Condò: “Conte vuole la testa di qualcuno nella società, è un all-in!”

Le parole di Conte hanno smosso in maniera eclatante l’ambiente nerazzurro. Per Paolo Condò, l’all-in di Conte ha un obbiettivo chiaro e anche l’acquisto di Eriksen rientrerebbe nel vortice.

“È COME SE CI FOSSERO DUE SQUADRE”

Il noto giornalista ha analizzato negli studi di Sky Sport le roboanti parole di Antonio Conte. Ecco l’opinione di Condò: «Non è la prima volta che il tecnico interista sbrocca. Mi chiedo dove voglia parare. Secondo me sta denunciando una realtà che già risaputa. È come se all’Inter ci fossero due squadre, una che fa capo a Marotta e l’altra no“.

Ma quale sarebbe l’altra squadra per Paolo Condò? “Quella degli spifferi. Conte sta sottolineando come le cose venute fuori su Brozovic a Torino non sarebbero mai venute fuori. Non lo dice apertamente, ma lo fa capire e imputa a parte della dirigenza il fatto di essere abituata a comportarsi così”.

Secondo quanto postato da Tuttosport, l’altra “squadra” farebbe capo ad Ausilio. Anche per il giornalista triestino, “La sfuriata è volta ad ottenere la testa di qualcuno all’interno della società. Conte ha chiamato una sorta di all-in e ha preteso che le cose vadano come dice lui anche fuori dal campo. L’esperienza dice che se la società fa quello che chiede Conte si vince e lui ha scelto questa strada“.

IL PARAGONE CON MOURINHO E IL NODO ERIKSEN

Certamente, però, la perplessità di molti tifosi deriva dalle modalità dello sfogo, messo all mercè di tutti in diretta tv. Pochi minuti prima, l’Inter di Conte aveva eguagliato il punteggio della stagione 2009-2010. Condò fa un paragone proprio con Josè Mourinho, condottiero nell’Inter del Triplete: “Mourinho non ha mai parlato in conferenza stampa contro i dirigenti, ma dietro le quinte ne ha fatti di interventi contro politiche gestionali”.

Secondo l’opinionista di Sky, Conte ce l’avrebbe anche con l’acquisto di Eriksen: “Nulla mi toglie dalla testa che si riferisse anche ad Eriksen: è un messaggio alla società di non fare più una mossa come quella fatta per il danese. E cioè acquistare un grande giocatore del quale l’allenatore non sa cosa farsene. Lo ha fatto entrare al 45esimo [e questo è accaduto per la terza volta, ndr.], un’umiliazione, mi sembra persecutorio“.

Condò conclude la sua analisi con una informazione importante ed esplicativa: “Venti giorni fa sono arrivate a me delle voci sull’allenatore dell’Inter, voci a cui non ho creduto. Non le sostengo, perchè significherebbe sostenere delle balle. Ma il vero punto è un altro: “Quelle voci, sulle quali ho anche discusso, sono uscite proprio dall’ambiente nerazzurro, non è colpa dei giornalisti».

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