A poche ore dalla fine del 2019, è arrivato il momento di ripensare all’anno passato in compagnia dei nerazzurri. Un periodo che si sta concludendo in modo positivo, ma che è stato segnato da momenti che ogni tifoso vorrebbe dimenticare. In particolare tre.
IL CASO ICARDI
Fresca di eliminazione dalla Champions League, la squadra di Spalletti preparava i sedicesimi di Europa League contro il Rapid Vienna in un clima tutt’altro che semplice , tra giocatori indisponibili e un ambiente non proprio sereno. Il vero caso scoppia quando, a seguito di comportamenti opinabili di Icardi e della moglie, la società decide di affidare la fascia di capitano a Handanovic. Come conseguenza l’ex capitano rifiuta la convocazione.
Una situazione che ha spaccato buona parte del mondo interista, partendo dalla squadra che ormai aveva messo l’argentino ai margini, per finire con i tifosi, divisi tra “icardiani” e sostenitori della linea dura di allenatore e società.
Clima infuocato che si è trascinato anche durante la preparazione estiva agli ordini di mister Conte, già deciso, in accordo con la società, a escludere Icardi dal progetto. Situazione condita dal fatto che il giocatore e la moglie ribadissero in tutti i modi l’attaccamento alla maglia (che in alcuni momenti, però, era rimasto ben nascosto).
A mettere fine a una situazione ci ha pensato la società, cedendo il giocatore in prestito con diritto di riscatto al Psg.
LA RIMONTA DI DORTMUND
Una partita che sicuramente i tifosi nerazzurri per un bel po’ di tempo, anche se non sarà un ricordo piacevole.
In un match quasi decisivo per il passaggio del turno, la squadra di Conte interpreta il primo tempo in modo (quasi perfetto), riuscendo a concluderlo in vantaggio di due reti e in assoluto controllo della partita. Quella che poteva essere una delle migliori gare dell’anno si trasforma in una disfatta nel secondo tempo.
Un Dortmund cinico e aggressivo nel giro di 10 minuti pareggia i conti, certificando che i nerazzurri avevano lasciato testa e cuore nello spogliatoio. A concludere la serata ci pensa un Hakimi in versione Roberto Carlos, che a pochi minuti dalla fine segna il suo secondo goal della serata e chiude la partita.
Le troppe disattenzioni finiscono per mettere la squadra in una posizione di classifica rovente, che poi, come sappiamo, è stata fatale per il cammino europeo.
ABISSO HORROR
Quando l’Inter non si complica la vita da sola, ecco lo zampino di qualcun altro. In un momento delicatissimo della stagione, l’Inter conduce per 1-3 la sfida al Franchi contro la Fiorentina. Ma dal 70esimo in poi succede di tutto.
Prima Muriel accorcia le distanze con una gran punizione che batte Handanovic (il solito goal da cineteca che i giocatori si inventano contro i nerazzurri). Poi nei minuti di un interminabile recupero D’Ambrosio tocca con il petto un pallone in area. Proteste dei Viola, controllo VAR e rigore incredibilmente concesso, che Veretout trasforma oltre il 100esimo minuto.
Errore imperdonabile dell’arbitro e dei suoi collaboratori, che prendono un abbaglio non ammissibile per la massima serie. Svista che, pur non dubitando della buona fede di Abisso e collaboratori, rischiava seriamente di compromettere la corsa al quarto posto della squadra di Spalletti.
Fortunatamente solo tanta rabbia e giuste polemiche, ma qualificazione in Champions non compromessa.