Incubo Champions: colpa nostra o della sfortuna?

Ci abbiamo creduto fino alla fine, anzi fino al gol di Ansu Fati… minuto 86. Il Barcellona è già qualificato, ma fa quello che deve fare: vincere.
Noi siamo fuori per il secondo anno consecutivo. E fa male, molto male.

OK GLI INFORTUNI, MA…

Soprattutto perché erano giorni che si parlava di un Barça senza Messi, senza Pique, senza Alba; in pratica di una squadra che per molti sarebbe venuta a fare una scampagnata a Milano, mettendo in campo i canterani e non infierendo sugli avversari. Purtroppo, non è andata proprio così. Per quanto possa sembrare strano, la formazione messa in campo da Ernesto Valverde ieri sera aveva classe e talento, ancor più che molte squadre di vertice italiane (con tutto il rispetto).

L’errore principale è stato proprio il concentrarsi sulla pagliuzza nell’occhio del colosso catalano e non vedere la trave in quello dell’Inter. Un’Inter che, di fatto, non è mai stata la favorita.
Ripetiamo: il Barcellona, con tutto il turnover possibile e immaginabile, resta il Barcellona. L’Inter, venendo meno anche un solo reparto, fa fatica. Barella, Sensi, ma anche gli stessi Gagliardini e Candreva… sono assenze che hanno pesato e che continueranno a farlo.
Ma attenzione a etichettare l’eliminazione dalla Champions come “risultato degli infortuni”. A dire il vero, infatti, ieri l’Inter ha fallito il match point ma la qualificazione poteva essere stata raggiunta già con largo anticipo. Le partite buttate sono state altre. La prima è quella d’esordio con lo Slavia Praga in casa (1-1) e la seconda quella di ritorno con il Borussia Dortmund (da 0-2 a 3-2).
Quindi ok gli infortuni e ok il Barcellona, ma se ci pensiamo ce la siamo andata a cercare. Che ci sia da lezione per il prossimo anno. E a chi pensa che ora l’Inter vincerà a mani basse l’Europa League faccio presente che i giovani del Barcellona hanno fatto girare la testa al nostro centrocampo. Marotta e Ausilio, che ne dite di un pensierino a gennaio?

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