Biasin: “In Italia sempre così: si parla di cose che non c’entrano con il calcio”

Rischia di aver sollevato un polverone non indifferente la notizia della lettera minatoria indirizzata all’Inter e ad Antonio Conte. L’episodio ha suscitato notevoli polemiche, e rischia di destabilizzare l’ambiente intorno al calcio italiano, come analizzato da Fabrizio Biasin nel suo editoriale odierno su Libero.

“CONTE SEMPRE IN PRIMA LINEA”

Il noto giornalista approfondisce le tematiche che la vicenda può trascinarsi dietro e riportare alla luce della ribalta. Il fattaccio, infatti, rischia di gettare ulteriore fango sulla situazione del calcio italiano, che fatica sempre di più a slegarsi da episodi nocivi per la propria immagine e per l’esperienza offerta ai tifosi. Scrive Biasin: “E, quindi, a sud delle Alpi, va così: un tecnico vincente e da sempre “in prima linea” dà fastidio a qualcuno. Si finisce poi a dover scrivere di rotture che con il pallone che rotola c’entrano nulla. Le stesse “rotture” avranno certamente dato parecchio fastidio all’interessato, lui che circa un mese fa sul suo ritorno in Italia dopo l’esperienza al Chelsea, si era espresso così: «A volte mi chiedo “chi me lo ha fatto fare di tornare in Italia?”.

CLIMA NOCIVO, E LA STAMPA…

I motivi che portano a questo tipo di avvenimenti, secondo Biasin, sono essenzialmente due. Il clima che ruota intorno a tutto il mondo del calcio, senza distinzioni di squadre, colori o tifoserie, e la complementare strumentalizzazione attuata dalla stampa. I media, oramai, vengono meno alla propria missione sempre più frequentemente, nel nome di un mercato dominato da numeri e share dove la notizia, le fonti e l’attitudine al raccontare lo sport stanno perdendo ogni importanza.

IN CASA INTER

In casa Inter la pace sembrava finalmente ritrovata dopo anni di buio. Non sarà questo episodio a minare il castello che la società sta costruendo: ma, di sicuro, Conte non potrà essere felice dell’accaduto. Anche perchè la sosta nazionali, al solito, non porta buone nuove. Stefan De Vrij è stato infatti mandato in tribuna con la sua Olanda, causa precarietà delle condizoni fisiche.

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