Inter, confronto Conte-dirigenza: “Ho sbagliato a fidarmi” – I MOTIVI DELLO SFOGO

Tutti ben sanno quali siano state le dichiarazioni, al netto della sconfitta di martedì sera, di Antonio Conte. Dichiarazioni che hanno lasciato attoniti sia i tifosi che gli stessi dirigenti. La società ha immediatamente convocato il tecnico al ritorno da Malpensa, per chiarire la situazione.

CONTE PREOCCUPATO: LA DIRIGENZA NON TRANSIGE

E’ indubbio che la prestazione del 3-2 contro il Borussia Dortmund sia stata inaccettabile. Avanti per 2 a 0 nei primi 45′, i nerazzurri hanno subito un tracollo quasi inaspettato. Il problema? La stanchezza e la rosa troppo corta. Per l’ennesima volta Conte ha voluto ribadire ciò e non solo. Come spiega la GdS però, la società ha voluto chiarire immediatamente la situazione con l’allenatore, affermando che: “Alcuni punti fermi vanno certificati: né la dirigenza né la proprietà hanno gradito le uscite pubbliche dell’allenatore. Al netto della comprensione per la delusione del risultato, a Conte è stato sottolineato come dichiarazioni di un certo tenore non siano positive”. Conte ha però ripetuto quanto sia reale la difficoltà della squadra che rischia, da qui alla pausa di Natale, di allontanarsi nella rincorsa alla Juventus.

LO SFOGO: 3 MOTIVI PRINCIPALI

Come riporta il quotidiano, sarebbero 3 i motivi principali per cui l’allenatore dell’Inter si sia espresso così veemente nei confronti del Club.

Il primo: poca chiarezza negli obiettivi. Come ha poi ribadito Marotta, l’Inter quest’anno non è chiamata a vincere. Conte dal canto suo avrebbe voluto maggiore chiarezza su questo punto, che sembra non essere stato spiegato a sufficienza da chi di dovere.

Secondo, Conte vuole vincere. Se a gennaio venisse completato il lavoro del mercato estivo, le possibilità aumenterebbero, almeno, di infastidire seriamente la Juventus.

Terzo: “Ho sbagliato a fidarmi”. Una frase molto importante dettata forse dalla rabbia, ma che nasconde la delusione del tecnico rispetto a ciò con cui si è trovato a che fare. Ci sono alcuni elementi non all’altezza forse, come Gagliardini o Vecino, e ci sono nomi che il tecnico pretendeva in rosa, ma che non sono arrivati. Vidal e Dzeko tra questi.

La GdS però spiega che: L’Inter è la società italiana col saldo mercato tra entrate e uscite meno positivo: -105 milioni di euro”. Questo ha segnato l’impossibilità di diverse operazioni.

SERVE CHIAREZZA E CALMA

Anche le dichiarazioni nei confronti di Sensi e Barella, entrambi voluti dal tecnico, hanno lasciato perplessi. Non ci si può affidare a giovani, perchè non di esperienza internazionale? I due sono stati però scelti per crescere e dare valore in più comunque, ad un centrocampo troppo debole. L’esperienza può essere vissuta insieme, per questo l’Inter, Conte e la dirigenza devono tornare ad essere un blocco unico. Lo strappo c’è stato, ma non irrisolvibile. Starà alla società scegliere come agire, per aiutare l‘Inter, aiutando Conte.

Impostazioni privacy