EDITORIALE – Inter, gli insegnamenti di Conte sono dogmi imprescindibili

Ci sarà pure la coperta troppo corta, alcuni giocatori accusano stanchezza ma il dato positivo è che la squadra obbedisce ciecamente al suo allenatore.

Conte, un uomo che sa insegnare

Ma la squadra non è solo ubbidiente verso il suo allenatore, assimila quei concetti proposti dal mister e poi li ripropone in campo alla perfezione. La dimostrazione lampante è il gioco mostrato dall’Inter durante il primo tempo di Bologna-Inter, i dettami tattici sono lampanti: sfrontatezza nelle giocate, tocchi di prima, verticalizzazioni e ottime uscite palla al piede. Nonostante la stanchezza causati dai pochi turni di riposo dati ad alcuni giocatori (Brozovic su tutti) la squadra è trasformata ed è più viva che mai e sa sopperire ai momenti di difficoltà che negli anni passati avrebbero massacrato l’umore dei giocatori, portandoli a non reagire positivamente. Il secondo tempo contro il Bologna è l’emblema di questa trasformazione: ora la squadra cresce sempre di più ed è capace di trasformare la sofferenza in energia positiva per ribaltare la partita e vincere.

L’intelligenza di Conte

Pirlo dice che descrivere la figura di Conte come pura grinta è riduttivo, perché possiede un’ottima intelligenza tattica e non potrebbe avere più ragione di così. Il tecnico salentino è capace di entrare nella testa dei suoi giocatori e trasmette alla perfezione i suoi insegnamenti e la sua idea di gioco. Inoltre è capace di trasmettere la propria grinta all’ambiente che è positivo ma va in secondo piano dal momento in cui la squadra gioca per come l’ha pensata il suo mister. Inoltre i suoi giocatori percepiscono la fiducia. Fiducia che li porta ad agire senza risparmiarsi; si sentono pronti a dare tutto in campo per il loro leader. Il gruppo è finalmente compatto. Agisce come un corpo solo, sotto la guida vigile del suo allenatore.

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