“Minimo sforzo e brutta Inter”, ma la partita ha detto altro

Una brutta Inter, disordinata e fortunata, ha battuto in casa il Borussia Dortmund grazie a Lautaro Martinez. L’argentino è stato il salvatore della patria della serata nerazzurra, l’uomo che ha permesso all’Inter di restare a galla nel girone di Champions.

MINIMO SFORZO? RACCONTATELO A CONTE…

In fondo, il Borussia Dortmund è una ‘squadretta’. Soltanto 20 gol fatti in 8 partite di Bundesliga e un solo punto di distanza dalla vetta della classifica. Numeri e statistiche, magari freddi, che spiegano però come effettivamente non servisse chissà quale grande prova dei nerazzurri per avere la meglio.

Detto ciò, si può passare ad analizzare la faida di ieri tra l’Inter e la squadra di Favre. C’è chi, nell’immediato post partita, ha parlato di “brutta Inter“, di “minimo sforzo” appunto. L’analisi della gara però ci dice altro, ci dice tutto l’opposto. L’Inter ha giocato un grande match, dal primo all’ultimo minuto, ha tenuto a bada i giovani fenomeni del Dortmund e non ha rischiato praticamente quasi nulla. Due tiri in porta subiti da Handanovic, uno per tempo, entrambi neutralizzati al meglio dal capitano nerazzurro. Non esattamente un tiro al bersaglio, insomma.

L’Inter scesa in campo contro il Dortmund ieri sera, piena zeppa di assenze in tutti i reparti, è stata superlativa, altro che brutta. Priva di D’Ambrosio, Ranocchia, Vecino, Sensi e Sanchez, i nerazzurri si sono imposti sui tedeschi fin dai primi minuti di gara. Si è imposta con la difesa, grazie a uno Skriniar ritrovato e a un De Vrij sempre più regista basso della squadra. L’olandese sta diventando l’alternativa a Brozovic nel giro palla, in assenza di Sensi, risultando sempre più incisivo anche in fase offensiva – leggasi alla voce “assist” per Lukaku e per Lautaro.

La brutta prestazione dell’Inter passa anche da un centrocampo disattento e poco dinamico. Lo strapagato Barella ha corso dal primo all’ultimo minuto, recuperando una quantità smisurata di palloni e regalando anche giocate di qualità al suo pubblico. Vero, deve ancora imparare a gestire i cartellini, ma c’è come l’impressione che i tanti giudizi sull’ex Cagliari dopo le prime due (DUE!) giornate di campionato siano stati giusto un attimo affrettati. Accanto a Brozovic, autore di un’altra prestazione maiuscola, Barella sta mostrando una crescita esponenziale ogni giornata che passa, per la gioia di Conte e di tutti gli interisti.

Veniamo infine all’uomo della provvidenza, quello che ha salvato baracca e baracchini. Lautaro Martinez è al quinto gol consecutivo dopo quelli con Barcellona, Juventus e Sassuolo. Superlativo nel gestire il pallone e nel creare spazi per i compagni, ha il solo demerito di farsi parare il rigore procurato da Esposito. Ah, Esposito. Il ragazzino classe 2002 entra a metà ripresa al posto di Lukaku (lui si, insufficiente) con l’atteggiamento e la calma di un veterano. Lotta, corre, regala al pubblico delizie per gli occhi come lo stop volante su sventagliata di un rivalorizzato Candreva e, come detto, si procura il rigore. Il ragazzo, come ha confermato anche Antonio Conte, deve lavorare e restare con i piedi per terra. Legittimo, ma l’immagine della sua esultanza sotto la Curva Nord dopo il fischio di Taylor resterà nella mente dei tifosi per parecchio tempo.

Cosa ci dice tutto questo? Bé, semplice. L’Inter di ieri è stata brutta, ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo ed è stata salvata dal solo Lautaro. Andatelo a raccontare ad Antonio Conte, andatelo a raccontare a chi ha preparato minuziosamente una partita da dentro o fuori. Inter batte Dortmund 2-0. Immaginate, per un attimo, quale sarebbe stato il risultato se invece avesse fatto una buona gara…

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