L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Antonio è al volante

Altro giorno, altro risveglio. Un bel risveglio, quello odierno, dopo Sampdoria-Inter. La squadra di Conte regala la prima prestazione ufficiale della stagione veramente convincente, proiettandosi nel migliore dei modi verso una settimana di fuoco che la vedrà di scena a Barcellona e a Milano contro la Juve.

LA PARTITA: TRE LE (LIETE) SORPRESE

Il match al Ferraris è stato uno dei tanti paletti che segneranno la crescita di questa squadra. Contro una formazione in evidente difficoltà, la truppa di Conte era chiamata a fornire una prova di autorevolezza mostrando il piglio della grande squadra per non incappare in un inaspettato scivolone. Così è stato.

Il primo tempo si è mostrato privo di patimenti, anzi ha mostrato i primi sprazzi del gioco di Conte. Il secondo, giocato soffrendo in modo contenuto pur con l’uomo in meno, ha mostrato un primo assaggio della pasta di cui è fatta quest’Inter. Era l’occasione di Bastoni, di Sanchez, di Gagliardini: l’hanno sfruttata, ed è stata la loro serata. I tre sono di certo i meno rodati della formazione di ieri, ma hanno dato risposte molto significative. Uno su tutti il Nino Maravilla. Delizia per 45 minti, croce per due, rischia di resuscitare una Samp che lui stesso aveva steso con un gol e mezzo. L’espulsione di cui si macchia è giusta, l’ingenuità che l’ha causata enorme. Specialmente per uno come lui. Il giovane ex Parma è stato tra i migliori della retroguardia, nonstante il fardello del giallo fin dai primi minuti. Su un campo del genere, in un secondo tempo in 10, non è banale come esordio. Infine il pretoriano di Bergamo, che torna a timbrare il cartellino proprio a Genova. Prova di sostanza e movimento, ma anche di discreta qualità, ma sopratutto di inserimenti. Il migliore dei quali arriva nel momento di massima spinta di DiFra e chiude i conti. Tempista.

TENETEVI FORTE, ANTONIO AL VOLANTE

Una prova di forza, dunque. Una prova di qualità prima e di carattere poi, “mourinhana” per trama, sviluppi e risultato. Nonostante la sensazione che, in parità numerica, sarebbe finita in goleada, guai fare voli pindarici. Genova non può essere il moasaico, al massimo potrà essere un tassello. Fin’ora è stato quello più importante, ma sarebbe un peccato accontentarsi proprio ora. In ogni caso il dittico di Champions League e campionato agita le acque e alza l’asticella. Come giusto che sia. L’approccio alla sette giorni più calda di questi primi mesi, però, non può che essere propositivo. Anzi, è obbligatorio che lo sia. Non per alimentare fatiche ambizioni, ma per ingrandire il bagaglio di esperienza.

Questo risveglio, in ogni caso, ci consegna la sicurezza del nuovo uomo forte in panchina, del condottiero, del capitano. Per un inizio di campionato che è anche, se non sopratutto, merito suo, e per una prosieguo che ha tutte le carte in regola per continuare a esserlo. Allacciate le cinture, dunque, perchè c’è Antonio al volante.

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